
Per quale motivo alcuni diretti della linea Lecco-Milano non arriveranno più in Stazione Centrale ma a Rogoredo? E come mai nessuno è stato avvisato? È la sintesi dell’interrogazione a risposta scritta che ho presentato circa la situazione che si è venuta a creare con l’Accordo quadro tra Regione Lombardia e Rete Ferroviaria Italiana.
A marzo la Giunta regionale ha approvato una delibera con la quale, di fatto, ha sottoscritto l’accordo per gli anni 2021-2025. La programmazione del servizio sulla linea Lecco-Milano subisce così delle importanti variazioni: alcuni treni diretti Lecco-Milano, i cosiddetti RegioExpress, i quali consentono, negli orari di punta della giornata, di disporre di un treno ogni mezz’ora tra le due città, con le fermate intermedie di Calolziocorte, Cernusco Lombardone, Merate e Carnate, non avranno più come capolinea stazione Centrale, ma arrivo o partenza da Rogoredo.
Le modifiche di programmazione riguardano principalmente quattro treni che oggi servono una moltitudine di pendolari: i treni che partono da Lecco alle 7.19 e alle 8.21, e quelli che partono da Milano Centrale alle 17.50 e alle 18.48. Si tratta di corse estremamente utili per i pendolari che lavorano o studiano a Milano, proprio in virtù della posizione strategica in cui è ubicata la stazione Centrale, per cui una deviazione a Rogoredo renderebbe difficoltosi, se non impossibili, gli spostamenti. E non si può far conto sui diretti da Sondrio e Tirano per Milano Centrale, perché sarebbero sicuramente insufficienti per trasportare tutti i viaggiatori e i pendolari, sia per la scarsa frequenza che per i limiti infrastrutturali che presentano le linee.
La cosa che mi è parsa ancora più grave è che in occasione dell’ultimo Tavolo territoriale, convocato in Regione, era stato assicurato che non ci sarebbero state variazioni per i treni che servono il territorio lecchese verso la fermata di Milano Centrale. Dunque, la programmazione concordata tra Regione Lombardia e RFI non ha tenuto in considerazione le valutazioni dei territori interessati, né si è preoccupata di informare i rappresentanti degli utenti e dei viaggiatori. Perciò ho chiesto all’assessore regionale ai Trasporti, Claudia Terzi, per quale motivo si è deciso di modificare la stazione che funge da capolinea di questi treni e perché Regione Lombardia non abbia ritenuto opportuno informare preventivamente i territori ed i rappresentanti degli utenti e dei viaggiatori prima che venisse sottoscritto l’accordo.