
Nell’ambito della sessione di bilancio, ho presentato anche tre ordini del giorno solo apparentemente territoriali ma che in realtà, riguardando più Province della Lombardia, presentano una valenza regionale.
Il primo di questi chiedeva l’impegno della Giunta e dell’assessore ai trasporti a mantenere la fermata di origine e destinazione dei treni RegioExpress della Lecco-Milano nella stazione di Milano Centrale.
A nulla sono valse le motivazioni contro questa scelta contenute nell’ordine del giorno ed in particolare il fatto che questi treni risultano estremamente utili per i pendolari che lavorano o studiano a Milano, proprio in virtù dell’ubicazione strategica della Stazione Centrale di Milano e delle connessioni intermodali per gli spostamenti urbani. I soli 8 treni provenienti da Sondrio e da Tirano e diretti a Milano Centrale non costituirebbero un’adeguata alternativa, risultando certamente insufficienti. I benefici dell’introduzione della frequenza ogni 30 minuti dei collegamenti Lecco-Milano sarebbero vanificati. Il posizionamento su Rogoredo risulterebbe inoltre estremamente penalizzante per il territorio della Brianza Meratese, poiché nessun treno diretto Lecco-Milano Centrale fermerebbe più a Cernusco-Merate.
L’ordine del giorno è stato respinto e ora non rimane che auspicare un ripensamento in extremis, prima che sia troppo tardi perché, per come vanno queste cose, difficilmente si torna indietro.
Il secondo ordine del giorno riguardava invece il Ponte San Michele di Paderno d’Adda, che è stato recentemente ristrutturato e riaperto al traffico ferroviario e veicolare, ma per il quale RFI ha stimato la vita residua utile in 10 anni. L’ipotesi su cui si sta lavorando è quella di realizzare due nuovi ponti, uno ferroviario ed uno stradale. Per questa ragione, con i colleghi di Bergamo e Monza e Brianza, ho proposto che la Giunta si impegnasse ad intraprendere un percorso condiviso con le Amministrazioni provinciali e comunali coinvolte, al fine di individuare l’area più idonea, sia dal punto di vista paesaggistico-ambientale che dal punto di vista viabilistico, per realizzare i due nuovi ponti, supportando questo percorso con la realizzazione di uno studio del traffico e della viabilità relativo alle sponde bergamasca e lecchese-brianzola di afferenza. Questa proposta, di assoluto buon senso, è stata però respinta dalla maggioranza di centro-destra.
Il terzo o.d.g. riguardava la messa in sicurezza della galleria Monte Piazzo presso la SS36, per la quale abbiamo chiesto di addivenire quanto prima, di concerto con Anas S.p.A., alla definizione progettuale di una viabilità alternativa, garantendo adeguate risorse per il finanziamento dell’opera. Ciò nel presupposto che la galleria è già stata oggetto di lavori di manutenzione ordinaria e straordinaria, risultati tuttavia insufficienti al fine della messa in sicurezza del manufatto, a causa delle insuperabili criticità derivanti dall’instabilità dei suoli evidenziate dagli studi sviluppati nel corso degli anni. Anche in questo caso la maggioranza ha bocciato la richiesta, senza spiegazioni.