
Lo scorso 8 giugno abbiamo presentato in Consiglio regionale anche una mozione con la quale si chiedeva al presidente Fontana e all’assessore al Welfare Moratti di imporre un tetto al costo del tampone: 50 euro per il test molecolare e 22 per il test antigienico rapido.
A fronte dell’introduzione di un ‘green pass’ per poter circolare liberamente, in Italia, tra regioni di colori diversi regioni di colori diversi e per partecipare a determinati eventi, e del fatto che in Europa, dal primo luglio, entrerà in vigore il certificato digitale Covid Eu, i cittadini si troveranno di fronte all’esigenza di disporre di una certificazione che attesti vuoi l’avvenuta vaccinazione vuoi il referto di un tampone negativo effettuato nelle 48 ore precedenti vuoi anche l’avvenuta guarigione dal Covid da non più di sei mesi.
Dei tre requisiti, il tampone sarà a carico del cittadino e sarà anche fra i più utilizzati. La Lombardia, a differenza di altre regioni, come ad esempio Emilia Romagna o Lazio, non ha mai regolamentato questo servizio, fornito solo da gestori privati, con la definizione di un prezzo calmierato fisso, né per il test molecolare, né per quello antigenico, e la cifra richiesta varia dai 50 ai 150 euro per il primo, e dai 25 ai 55 per il secondo.
Proprio in vista dell’evidente incremento della domanda di test Covid-19 da parte dei cittadini che, in assenza degli altri due requisiti, avranno bisogno di ottenere il pass nazionale ed europeo, un laboratorio privato autorizzato e accreditato già ora richiede ai cittadini 10 euro aggiuntivi per ricevere il referto del tampone anche in lingua inglese e propone tariffe denominate ‘prioritario’ o ‘superfast’ rispettivamente a 100 e 150 euro, per garantire il referto del tampone entro le 24 ore al posto dell’incognita sulla data del rilascio riservata alla tariffa standard.
Per tutti questi motivi abbiamo chiesto a Regione Lombardia di regolamentare i costi per non continuare a lucrare sulla salute delle persone e sulla loro libertà.
Purtroppo, però, la maggioranza di centro-destra ha “bocciato” la nostra mozione, impedendo di introdurre un principio di equità per i cittadini che dovranno sopportare il costo dei tamponi senza alcun “tetto” a livello regionale.