Caso Konig, il Consiglio Regionale vigila sul futuro dei lavoratori

Lo scorso 29 aprile la proprietà austriaca dell’azienda Konig ha annunciato ufficialmente di voler procedere alla delocalizzazione del sito produttivo di Molteno e ad oltre 100 esuberi di personale.

Una decisione questa che pone due evidenti problemi:

  1. la dismissione di un sito che ha costituito per anni un’importante risorsa del nostro territorio,

  2. il dramma della perdita del posto di lavoro di oltre un centinaio di persone.

Con i colleghi del territorio ci siamo mossi chiedendo ed ottenendo in Commissione IV (Attività produttive) un’audizione, che si è svolta giovedì 19 maggio, cui hanno preso parte l’azienda stessa, le organizzazioni sindacali, il Comune di Molteno, la Provincia di Lecco e l’ARIF, un’audizione sicuramente utile per conoscere l’esatta situazione e per iniziare a valutare la possibilità di eventuali margini di azione in merito.

Martedì 7 giugno, invece, è stata approvata all’unanimità dal Consiglio Regionale una mozione urgente di cui ero primo firmatario nella quale si chiede alla Giunta Regionale:

  1. di tenere costantemente monitorata la situazione uscita dal Tavolo di crisi costituito presso il Ministero dello Sviluppo economico il successivo 8 giugno,

  2. di intervenire affinché sia esplorata ogni possibile soluzione per salvaguardare il sito lavorativo ed i posti di lavoro, anche mettendo in campo tutti gli strumenti a disposizione di Regione Lombardia, compresi gli accordi di competitività.

Pur nella consapevolezza degli elementi di grande difficoltà che presenta tale situazione, abbiamo ritenuto infatti necessario ogni sforzo possibile di tutti i livelli istituzionali.

Purtroppo, però, il confronto tra l’impresa e i sindacati dei metalmeccanici (Fim-Fiom e Uilm) si è poi concluso in modo ufficiale alla fine di giugno con la sigla sull’ipotesi d’accordo sulla mobilità per 103 lavoratori (la procedura era stata aperta per 106). Nell’intesa, azienda e sindacati hanno concordato la possibilità per i lavoratori in esubero di usufruire di strumenti di “outplacement”, cioè percorsi di riqualificazione professionale che hanno l’obiettivo di una ricollocazione nel mondo del lavoro. Con riguardo alla ricollocazione lavorativa, König e sindacati hanno stabilito che i dipendenti messi in mobilità avranno un diritto di prelazione nel momento in cui l’impresa dovesse procedere ad assunzioni (di tale diritto i lavoratori potranno beneficiare per un anno dal giorno del licenziamento, inoltre si terrà conto delle competenze). La mobilità riguarderà 103 persone e non 106 come era stato annunciato in avvio di procedura. I tre posti di lavori recuperati serviranno a lanciare e rafforzare l’attività di logistica che comprenderà anche funzioni di controllo sulla qualità dei prodotti.

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