Continua fermamente il mio lavoro in Regione Lombardia! Colgo l’occasione per porvi i miei migliori auguri per un Felice Natale e un Sereno 2014!
Raffaele
Carissima/o,
mancano ormai pochi giorni a Natale e mi sento in dovere di formularTi i miei migliori auguri.
Lo faccio con le parole di don Tonino Bello, con i suoi “auguri scomodi” che forse hai già avuto modo di leggere o di ricevere. Li trovo però ancora tanto significativi ed attuali e per questa ragione mi permetto di utilizzarli per questo Natale 2013, perché i miei non siano auguri di facciata o di “routine” ma fatti con il cuore.
“Carissimi, non obbedirei al mio dovere di vescovo, se vi dicessi “Buon Natale” senza darvi disturbo. Io, invece, vi voglio infastidire…
Mi lusinga addirittura l’ipotesi che qualcuno li respinga al mittente come indesiderati. Tanti auguri scomodi, allora, miei cari fratelli! Gesù che nasce per amore vi dia la nausea di una vita egoista, assurda, senza spinte verticali e vi conceda di inventarvi una vita carica di donazione, di preghiera, di silenzio, di coraggio…
Dio che diventa uomo vi faccia sentire dei vermi ogni volta che la vostra carriera diventa idolo della vostra vita, il sorpasso, il progetto dei vostri giorni, la schiena del prossimo, strumento delle vostre scalate…
Giuseppe che nell’affronto di mille porte chiuse è il simbolo di tutte le delusioni paterne, disturbi le sbornie dei vostri cenoni, rimproveri i tepori delle vostre tombolate, provochi corti circuiti allo spreco delle vostre luminarie, fino a quando non vi lascerete mettere in crisi dalla sofferenza di tanti genitori che versano lacrime segrete per i loro figli senza fortuna, senza salute, senza lavoro…
I poveri che accorrono alla grotta, mentre i potenti tramano nell’oscurità e la città dorme nell’indifferenza, vi facciano capire che, se anche voi volete vedere “una gran luce” dovete partire dagli ultimi. Che le elemosine di chi gioca sulla pelle della gente sono tranquillanti inutili. I pastori che vegliano nella notte “facendo la guardia al gregge” e scrutano l’aurora vi diano il senso della storia, l’ebbrezza delle attese, il gaudio dell’abbandono in Dio. E vi ispirino il desiderio profondo di vivere poveri che è poi l’unico modo per morire ricchi. Buon Natale! Sul nostro vecchio mondo che muore, nasca la speranza”.
Tonino Bello, vescovo
Mancano anche pochi giorni al termine di quest’anno.
E’ dunque giunto pure il momento per tentare di fare un primo bilancio di questa mia nuova esperienza come consigliere regionale. Non posso che considerarla positiva dal punto di vista personale, soprattutto per la possibilità che mi dà di lavorare a favore del territorio e per la ricchezza di nuovi contatti e relazioni che comporta.
Dal punto di vista politico è chiaro che non è come avrei auspicato al momento dell’accettazione della candidatura, cioè di essere parte della maggioranza che avrebbe dovuto sostenere Ambrosoli come presidente. Però anche l’opposizione consiliare ha un suo ruolo importante all’interno dell’assise del Consiglio regionale e, perciò, in sintonia con i colleghi del gruppo PD e del Patto Civico Ambrosoli, sto lavorando in questi mesi per cercare di contrastare efficacemente, dove necessario, la maggioranza di centro-destra e per collaborare sui provvedimenti che condividiamo o sui quali possiamo cercare di incidere.
Naturalmente circa la mia azione i “giudici” migliori sono sempre gli elettori e, pertanto, sono assolutamente disponibile a ricevere da tutti suggerimenti ed osservazioni per migliorare il mio operato.
La riforma delle ALER
In questi mesi che ci separano dalla mia precedente newsletter uno dei temi principali che ho affrontato, anche per la mia presenza nella Commissione V (Territorio), è stato costituito dalla riforma della “governance” delle ALER. Al riguardo ho anche organizzato un incontro a Lecco per ascoltare e raccogliere i suggerimenti dei protagonisti della politica della casa nel nostro territorio.
“La riforma delle ALER e le esigenze del territorio lecchese”

Da sinistra Onorio Rosati, Raffaele Straniero e Virginio Brivio
Si è trattato di un “tavolo istituzionale”, da me promosso, nel quale il consigliere Onorio Rosati, membro del gruppo di lavoro della V Commissione, ha fatto il punto della situazione sull’iter di riforma della legge che approderà in aula il prossimo 26 novembre. All’incontro hanno preso parte l’on. Veronica Tentori, il sindaco di Lecco, Virginio Brivio, insieme ad altri sindaci e rappresentanti delle amministrazioni comunali del territorio, il commissario straordinario dell’ALER di Lecco, Giuseppe Canali, i rappresentanti delle organizzazioni sindacali CGIL CISL e UIL e del Consorzio ACLI Casa.
In questa prima fase di riforma l’attenzione è indirizzata sulla “governance” delle Aler che ancora oggi non trova una soluzione definitiva. Al momento l’ipotesi più accreditata vede l’ Aler di Lecco accorpata con le aziende di Bergamo e Sondrio. Dopo la prima proposta della Giunta Regionale di creazione di un’unica Azienda in tutta la Lombardia, è emersa la consapevolezza che le disfunzioni del sistema Aler non sono legate ai singoli territori ma piuttosto sarebbe importante “focalizzare” la situazione dell’ALER di Milano che da sola conta 63 mila alloggi. Così come previsto nel nostro progetto di legge di fronte all’ipotesi di accorpamento delle attuali Aziende, riteniamo necessario creare un Comitato territoriale per potenziare il ruolo dei Comuni, una consulta permanente degli inquilini per dar voce a coloro che in prima linea vivono gioie e dolori della buona o cattiva gestione degli alloggi pubblici e delle Unità operative gestionali per ogni territorio, quale espressione delle forze sindacali.
Nel dibattito che è seguito, oltre alla forte perplessità emersa circa la necessità di accorpare realtà che funzionano bene, sono stati sottolineati anche altri aspetti che dovranno essere considerati in particolare nella successiva fase di riforma più complessiva delle ALER: l’importanza di finanziare nuove costruzioni, valutando in alternativa anche la possibilità di acquisizione di fabbricati invenduti dal settore delle cooperative edilizie, come di politiche di manutenzione ed efficientamento energetico, il tema della fiscalità che grava in modo eccessivo su queste aziende, il costo della socialità. L’incontro si è concluso con l’impegno di tornare a confrontarsi con gli attori delle politiche della casa sul territorio lecchese in occasione della successiva riforma più ampia delle ALER.
Questo provvedimento è stato approvato dal Consiglio regionale il 26 novembre 2013. Il testo licenziato in Aula è una soluzione che non ci soddisfa completamente, soprattutto dal punto di vista della rappresentatività territoriale, ma è comunque un primo propositivo passo nella discussione generale di revisione del riassetto delle politiche abitative in Lombardia. Con i nostri emendamenti, approvati in Aula, abbiamo migliorato qualitativamente una legge di riforma che, così come licenziato dalla Commissione, rischiava di lasciare irrisolte questioni per noi fondamentali quali ad esempio la tutela dei lavoratori e la trasparenza all’interno delle Aler su cui vigilerà adesso un Osservatorio ad hoc aperto anche alle parti sociali e al comitato degli inquilini.
Grazie anche al nostro contributo è stato inserito nel testo il Consiglio territoriale, organo che rappresenterà i sindaci di ogni ambito delle Aler. Il limite di questo organismo però è che i membri verranno scelti dal Consiglio regionale e non, come chiedevamo noi, di demandare la scelta dei suoi componenti alla conferenza dei sindaci, tenendo conto del patrimonio abitativo.
Non credo che il territorio lecchese possa essere soddisfatto di essere accorpato con Bergamo e Sondrio. Auspicavo un raggruppamento più omogeneo. Saluto comunque con favore il fatto che si sia passati dall’unica Azienda regionale proposta da Maroni a cinque Aziende che tengono maggiormente conto dei vari ambiti provinciali con le rispettive problematiche anche se, ripeto, per quanto riguarda il nostro territorio era preferibile un’altra soluzione. Con il nuovo assetto a 5 Aler si registrerà una significativa cura dimagrante nei bilanci delle Aler, ma le risorse che verranno risparmiate non saranno sufficienti per affrontare la situazione economica attuale e la pressante richiesta di alloggi popolari. Il nostro ordine del giorno accolto dalla Giunta impegna la Regione ad individuare strumenti nuovi e coraggiosi per dare stabilità alle Erp regionali. Noi ci rendiamo disponibili sin da ora a collaborare in questa direzione soprattutto in vista della riforma della legge 27 che ci vedrà impegnati nei prossimi mesi.
La situazione di disagio dei pendolari e la necessità di un “cambio di marcia” sul trasporto pubblico
Sia per la mia presenza in Commissione V sia per una scelta programmatica personale, uno dei problemi che sto affrontando è quella della situazione del trasporto pubblico ed in particolare di quello ferroviario, che registra ogni giorno le giuste critiche dei pendolari per le condizioni di disagio nelle quali si trovano a viaggiare quotidianamente. In questo senso ho già avuto modo di confrontarmi con i rappresentanti dei comitati dei pendolari delle linee che caratterizzano il lecchese (Tirano-Lecco-Milano Centrale, Lecco-Milano Porta Garibaldi, Lecco-Molteno-Monza-Milano P.G.) e ho presentato alcune interrogazioni per “incalzare” su questo tema l’assessore competente.
In particolare, molto recentemente, di fronte al persistere dei ritardi e dei pesanti disagi che i pendolari lecchesi quotidianamente “soffrono” sulle linee Tirano – Sondrio – Lecco – Milano Centrale e Lecco – Milano Porta Garibaldi, ho presentato un’interrogazione a risposta in Commissione all’indirizzo dell’assessore regionale ai trasporti Maurizio Del Tenno per sapere se sono previsti interventi infrastrutturali che migliorino il servizio ferroviario provinciale.
I report quotidiani dei Comitati dei pendolari, infatti, parlano chiaro: ci sono ritardi cronici di oltre dieci minuti sulle tratte Tirano – Lecco – Milano e Lecco – Milano Porta Garibaldi, maturati spesso nelle stazioni di Monza, Sesto San Giovanni e Milano Greco Pirelli a causa di soste prolungate oppure di rallentamenti per dare la precedenza ad altri treni. Per quanto riguarda le carrozze, il numero è insufficiente, molte sono fuori uso a causa di guasti dell’impianto di condizionamento o apertura porte, che costringono spesso i passeggeri a viaggiare in piedi per la maggior parte della tratta e di continue rotture agli impianti di climatizzazione e di illuminazione che rendono il viaggio insostenibile ed ai limiti dei minimi standard di sicurezza.
Lo scorso 21 novembre, nella riunione del tavolo di quadrante il direttore operativo di Trenord ha ammesso che la linea S8 (Lecco – Milano Porta Garibaldi), è, per scelta, quella più penalizzata da ritardi e disagi fra quelle del quadrante Nord. Un’ammissione di colpa a cui non fa seguito, ancora oggi, alcun intervento infrastrutturale di correzione. Vorremmo quindi sapere dall’assessore Del Tenno se fra i 62 nuovi treni, la cui immissione è prevista a partire dal prossimo mese di febbraio, ne siano previsti alcuni per la linee ferroviarie lecchesi visto e considerato che, a causa delle problematiche specifiche della linea Tirano – Sondrio – Lecco – Milano, i treni non possono superare un numero massimo di carrozze.
Il riordino delle autonomie locali – Fusioni e aggregazioni di Comuni
La competenza del Consiglio Regionale sulle procedure per la fusione dei Comuni ha portato alla ribalta in questi mesi il tema delle aggregazioni fra Comuni.
Inoltre l’esito dei recenti referendum del 1 dicembre, che hanno visto 19 fusioni di Comuni sottoposte al gradimento popolare, dovrà essere valutato in sede regionale. L’unica fusione che riguarda Comuni della provincia di Lecco (Verderio Inferiore e Verderio Superiore) ha peraltro registrato un risultato favorevole netto (in entrambi i Comuni è stata infatti raggiunta la maggioranza dei si).
In generale io credo che il problema possa essere affrontato serenamente partendo da due presupposti entrambi importanti:
- in questo momento storico la necessità di aggregazioni fra piccoli Comuni è divenuta di tutta evidenza, non solo per una ragione di carattere economico (realizzare economie di scala nella gestione associata dei servizi) ma anche per poter migliorare la qualità dei servizi offerti ai cittadini;
- ogni comunità locale ha diritto a riconoscersi in una propria identità municipale che l’autonomia di ogni Comune ben esprime.
All’ interno di questi due presupposti è bene che le singole realtà locali si confrontino ed approfondiscano adeguatamente i pro ed i contro di ogni scelta, possibilmente senza trincerarsi nella difesa ad oltranza del proprio campanile.
Una riflessione serena e sorretta da un’ analisi documentata può portare a conclusioni diverse ma egualmente feconde di benefici per la propria comunità. Perché se è vero che in alcune situazioni l’eccessiva frammentazione della popolazione e del territorio può essere “curata” adeguatamente solo dalla fusione dei Comuni, in altre è possibile mantenere l’autonomia municipale ottenendo però vantaggi importanti attraverso l’Unione di servizi.
In entrambi i casi è però necessario che la Regione faccia la sua parte, anche assicurando incentivi sotto forma di contributi ai Comuni o alle Unioni che intraprendono questa strada.
Ovviamente questi sono solo alcuni dei temi affrontati in questi mesi in Consiglio Regionale. Delle altre proposte di legge presentate, come pure delle mozioni ed interrogazioni prodotte in questo periodo, Vi propongo i “link” relativi. In questo modo tutti gli interessati possono prenderne visione!
Nel frattempo Vi rinnovo i miei auguri più sinceri per un buon Natale ed un sereno anno nuovo, con l’auspicio che il 2014 possa riservarci, finalmente, delle novità positive a livello politico e dal punto di vista economico e, soprattutto, offrire a tutti la speranza di un futuro migliore!
Raffaele Straniero