Gli elettori delle primarie di questo 8 dicembre per l’elezione del segretario nazionale del PD hanno mandato un messaggio forte e chiaro, confermando e rafforzando quel desiderio di cambiamento che già si era espresso nel voto delle convenzioni provinciali riservate agli iscritti.
Due erano gli elementi di incertezza di queste primarie, posto che nessuno metteva in dubbio la vittoria di Renzi:
1) l’affluenza alle urne,
2) la percentuale di consensi che avrebbe potuto ottenere il nuovo segretario nazionale.
In entrambi i casi il risultato ottenuto è decisamente migliore di ogni aspettativa!
La straordinaria prova di democrazia offerta in questa giornata (i dati parlano di quasi tre milioni di votanti a livello nazionale, 12494 in Provincia di Lecco), se testimonia da una parte la vitalità del Partito democratico, dall’altra dice di un’espressione matura della volontà di rinnovamento espressa dai cittadini. E di un’occasione che non può essere persa!
I termini numerici con cui Matteo Renzi ha vinto questa prova (intorno al 70%, il 68.73% in Provincia di Lecco) fugano ogni dubbio circa l’orientamento della base elettorale del Pd ed assicurano al nuovo segretario nazionale l’autorevolezza per operare le profonde trasformazioni che ha annunciato nel partito.
Personalmente ritengo che ci sia così la possibilità di avviare un “circuito virtuoso” attraverso il quale operare un rinnovamento profondo della nostra nazione, attuandolo con quell’iniezione di entusiasmo e di fiducia che sola può permetterci di uscire dall’attuale situazione di crisi.
Infine condivido pienamente l’auspicio formulato nelle scorse ore da Romano Prodi che il partito, che pure esprime giustamente al suo interno sensibilità diverse come quelle rappresentate da Cuperlo e da Civati, si “ricompatti” intorno al suo nuovo leader e possa lavorare unitariamente a partire dal 9 dicembre!
Raffaele Straniero, consigliere regionale PD Lombardia