“IL DISSESTO IDROGEOLOGICO HA LA PRIORITA’, NO AI TAGLI”

I sottoscritti consiglieri regionali,

Ricordato che:

Il dissesto idrogeologico è uno dei grandi problemi che affliggono il nostro Paese e la nostra regione, dove la crescita demografica concentrata in aree già caratterizzate da elevati livelli di fragilità idrogeologica e l’aumento della pressione antropica, hanno determinato un notevole aggravamento delle tensioni ambientali latenti;

In Lombardia sono infatti oltre 900 i comuni a rischio idrogeologico già individuati dal Ministero, e riconfermati dallo studio CRESME del 2012, ben oltre la metà del totale (di cui 231 a rischio frana, 435 a rischio alluvione e 248 a rischio sia di frane che di alluvioni). Un dato che mette in luce la fragilità di un territorio dove bastano ormai semplici temporali, per quanto intensi, a provocare nel migliore dei casi allagamenti e disagi per le popolazioni. Le precipitazioni sono infatti uno dei principali fattori di destabilizzazione dei versanti e di innesco di fenomeni franosi, che, con i fenomeni di dissesto più in generale costituiscono in Lombardia una delle principali fonti di rischio;

Richiamati:

la comunicazione del Presidente Maroni di concerto con l’Assessore Bordonali, di cui alla d.g.r. n. 1670 del 11 aprile 2014, avente ad oggetto: «Emergenza maltempo in Lombardia nel periodo dicembre 2013 / marzo 2014 – iniziative e provvedimenti», con la quale viene evidenziata l’attribuzione di particolare considerazione agli eventi territorialmente identificati, con danni documentati e accertati, che hanno provocato rilevanti conseguenze o continua forte criticità anche sulla pubblica incolumità e sui servizi pubblici essenziali;

il decreto assessorile n. 3323 del 16 aprile 2014 , con il quale è stato dichiarato lo stato di emergenza di livello b) regionale, ai sensi dell’art. 8 della legge regionale 16/04, e che identificava nell’allegato A) i Comuni coinvolti dall’emergenza maltempo che ha interessato il periodo dal 25 dicembre 2013 al 14 marzo 2014, che hanno formalmente segnalato i danni attraverso il sistema Ra.S.Da, integrato dal decreto n. 5628 del 27 giugno 2014;

Preso atto che:

L’assessore alla sicurezza, protezione civile ed immigrazione, Simona Bordonali, ha recentemente comunicato a ventitre Comuni lombardi interessati dagli eventi calamitosi verificatisi nel periodo compreso tra il 25 dicembre 2013 e il 14 marzo 2014 l’indisponibilità delle risorse stanziate con la D.G.R. 25 luglio 2014, n. 2209, a causa di “cospicui ed imprevisti tagli finanziari … effettuati dal Governo centrale a Regione Lombardia”;

Considerato che:

La suddetta D.G.R. 25 luglio 2014, n. 2209, prevedeva la copertura della spesa totale di euro 4.492.855,90 attraverso lo stanziamento di euro 995.899,09 sull’esercizio 2014 e di euro  3.496.986,81 sull’esercizio 2015;

La suddivisione di tale stanziamento su due esercizi è derivata dall’assestamento generale al bilancio di previsione 2014 (legge regionale 24/2014) in relazione al quale la disponibilità del capitolo 10223 “Risarcimento danni a seguito di calamità naturali a favore delle amministrazioni locali”è stata ridotta da € 5.500.000,00 a € 2.000.000,00;

interrogano l’Assessore competente per sapere:

per quali ragioni la Giunta regionale ha proposto la riduzione della disponibilità del Capitolo 10223 in occasione dell’assestamento generale al bilancio 2014 e ulteriormente penalizza, nell’ambito delle previsioni dei “tagli” sulla spesa dell’esercizio 2015, gli interventi per contrastare il dissesto idrogeologico, lasciando supporre di non ritenere che il finanziamento dei suddetti interventi meriti la massima priorità e dunque debba essere privilegiato rispetto ad altre tipologie di spesa.

Milano, 27 novembre 2014

Raffaele Straniero

Giuseppe Villani

Laura Barzaghi

Marco D’Avolio

Mario Barboni

Aggiungi ai preferiti : permalink.

I commenti sono chiusi.