Saluto evidentemente con grande soddisfazione il risultato davvero straordinario (“storico” come è stato definito da Matteo Renzi) ottenuto dal Partito Democratico in questa tornata delle elezioni europee.
Un PD che si attesta intorno al 41% a livello nazionale ed ottiene più o meno la stessa percentuale anche in provincia di Lecco non l’avrebbe immaginato nemmeno il più convinto dei sostenitori di Renzi! Questa volta i sondaggi, che prefiguravano un “testa a testa” con il movimento 5 Stelle, non sono riusciti a descrivere appieno il fenomeno di un PD in netta crescita.
E’ stato anche un risultato “anomalo” in un contesto, quello europeo, dove invece hanno avuto larghi consensi soprattutto i partiti ed i movimenti “euroscettici”.
Dunque un dato che va letto soprattutto nel quadro politico italiano come un riconoscimento per la coraggiosa politica di Renzi ed un pieno mandato affinché prosegua, con la determinazione che ben conosciamo, la sua azione riformatrice.
Si tratta anche di un impegno maggiore per il PD, a tutti i livelli, per corrispondere alle forti aspettative dell’elettorato. Lo accogliamo volentieri, pur nella consapevolezza della difficoltà del momento, che peraltro, proprio per la stessa ragione, necessita di un impegno straordinario. Sono sicuro che Renzi ed il suo Governo sapranno muoversi in questa direzione e mi auguro che tutto il partito lo sappia sorreggere in questa impresa difficile ma per ciò stesso affascinante!
Per quanto riguarda l’andamento delle elezioni amministrative, nella Provincia di Lecco le liste civiche che si richiamano al centro sinistra hanno una tradizione favorevole che è stata confermata anche in questa consistente tornata (al voto andavano ben 56 Comuni!).
Gli elettori hanno però anche confermato una capacità di giudizio autonoma fra un livello elettorale ed un altro, per cui non vi è stato alcun “automatismo” fra le europee e le amministrative, dove il voto è sicuramente più legato alle persone ed alle dinamiche locali.
Ciò risulta in modo emblematico nel risultato dei Comuni di maggiori dimensioni. Valmadrera, che usciva dalla nota, drammatica vicenda dell’arresto di Marco Rusconi, ha risposto molto positivamente rispetto alla candidatura di Donatella Crippa Cesana, proposta dalla lista “Progetto Valmadrera”, assegnandole oltre il 71% dei consensi. Personalmente ritengo che i cittadini valmadreresi, oltre a dare un giudizio estremamente positivo sulla figura del nuovo Sindaco, abbiano anche inteso “stringersi” intorno al gruppo che a suo tempo ha sostenuto Marco Rusconi (e dunque idealmente anche a lui!), riconfermandogli la fiducia.
Anche Casatenovo ha confermato di trovarsi in sintonia con la lista civica “Persone e idee”, pur nel passaggio dal sindaco Antonio Colombo al nuovo primo cittadino Filippo Galbiati. Quest’ultimo ha ottenuto difatti un ragguardevole 55% che premia sia la scelta di Galbiati come sindaco sia la buona tradizione casatese del centro sinistra.
A Galbiate lo “scontro fratricida” fra la lista civica “Agenda Galbiate”, di continuità rispetto all’amministrazione uscente di centro sinistra, e “Galbiate cambia”, che recava il riferimento all’area politica anche nel logo, ha visto il prevalere della prima, con l’elezione a Sindaco di Tino Negri (44%).
E’ andata invece diversamente a Merate e ad Oggiono, gli altri due centri principali nei quali si votava domenica 25 maggio.
A Merate i cittadini hanno premiato Andrea Massironi, assessore al bilancio nella Giunta Robbiani, che si presentava con la lista civica “Più Merate”, in modo distinto rispetto alla lista del centro destra che recava i simboli FI-Lega-AN-Fratelli d’Italia. Una scelta che è risultata vincente oltre che coraggiosa. Un premio alla figura di Massironi, indipendentemente dalle sigle politiche associate. Per poco più di cento voti è risultata così sconfitta la lista di centro sinistra “Sei Merate”, candidata sindaco Silvia Villa, che ha ottenuto circa il 33%: un risultato sotto le aspettative, che deve indurre necessariamente ad una riflessione.
La stessa considerazione può valere anche per Oggiono, dove pure l’obiettivo di tornare al governo è fallito alla lista “Insieme per Oggiono”, guidata da Arveno Fumagalli, per un centinaio di voti. Si è trattato di un vero e proprio “testa a testa” fra le due liste che si sono presentate agli elettori oggionesi ma, alla fine, è stato riconfermato il sindaco uscente Roberto Paolo Ferrari, sostenuto da Lega, FI, NCD e Fratelli d’Italia.
Nella maggior parte dei Comuni al voto, comunque, le liste riconducibili in qualche modo all’area di centro sinistra hanno ottenuto buoni risultati ed è stata anche “conquistata” qualche nuova Amministrazione. Cito in particolare, per il suo valore emblematico, il Comune di Premana, dove Nicola Fazzini, alla guida della lista civica “Vivere Premana”, è divenuto Sindaco per 33 voti, davanti al sindaco uscente Silvano Bertoldini. Fazzini si unisce così in Valsassina, in una terra tradizionalmente vicina al centro destra, ad un gruppo di Sindaci sempre meno “sparuto” che, attraverso un profondo legame con il territorio, riesce a “scompaginare” questo schema connotandosi con una diversa sensibilità.
Di questi tempi il “mestiere” di Sindaco sta diventando sempre più una “vocazione”, viste le difficoltà che i primi cittadini sono costretti ad affrontare quotidianamente. A maggior ragione, formulo di cuore ai sindaci neo eletti o riconfermati un augurio di “buon lavoro!”. Ne hanno bisogno!
Raffaele