Si è tenuta questa mattina, in VI Commissione Ambiente del Consiglio regionale, l’audizione con l’Ats Brianza e il Comune di Lecco, in merito al rischio ambientale dell’area Leuci, assente la proprietà. Una decisione da parte del Gruppo Relco che non è passata inosservata agli occhi dei consiglieri regionali presenti: “La presenza della proprietà, necessaria almeno per dare atto della volontà da parte sua di intervenire nella situazione che si è creata, sarebbe stata un bel segnale”, ha commentato Raffaele Straniero, consigliere regionale del Pd, al termine dell’audizione.
“In Lombardia ci sono 4 milioni di metri cubi di tetti di amianto e questa la dice lunga sulla portata del fenomeno – ha detto in seduta Straniero – Per quanto riguarda il caso di Lecco, l’ordinanza sindacale che prevede anche il monitoraggio, è già stata emessa. Non solo: il Comune ha avviato anche un’importante collaborazione con i cittadini grazie allo sportello amianto”.
Ma per il consigliere Pd serve altro: “Sarebbe fondamentale piuttosto una regia regionale che dia tempi certi per gli interventi di rimozione e bonifica, ad esempio. Invece, il Pral, il Piano regionale amianto Lombardia, è scaduto nel 2010 e non è più stato aggiornato, perché l’assessore all’Ambiente non lo ritiene necessario, come mi ha detto quando l’anno scorso ho presentato un’interrogazione in proposito. Noi riteniamo al contrario che sia assolutamente urgente porre il tema all’agenda regionale”.
E per quanto riguarda gli interventi degli auditi, “il sindaco di Lecco Virginio Brivio ha auspicato un protocollo tra Comune, Ats e magari anche Arpa per disciplinare meglio gli interventi riguardanti l’amianto, soprattutto perché il privato, su questo argomento, risulta sfuggevole. Altrimenti bisogna ogni volta ricorrere alla Procura che, con i suoi tempi, permette le verifiche sulle proprietà private. Ma intanto, come nel caso dell’area Leuci, in centro città e in piena area residenziale, provoca del problemi di sfarinamento delle coperture di amianto che costringono periodicamente – basta si alzi un po’ di vento – alla chiusura delle strade attorno al complesso. Una situazione insostenibile”, conclude Straniero.
Milano, 29 giugno 2017