Il tragico crollo del cavalcavia di Annone sulla SS 36, avvenuto lo scorso 27 ottobre, e la necessità della sua ricostruzione sono stati oggetto di tre momenti importanti in Consiglio Regionale.
Dapprima una mozione, approvata nel Consiglio Regionale del 8 novembre scorso, che invitava la Giunta Regionale a promuovere un tavolo tecnico con ANAS e le Amministrazioni Provinciali al fine di verificare, nel rispetto delle specifiche competenze, tutte le azioni di verifica e di monitoraggio dello stato delle infrastrutture stradali lombarde anche al fine di una idonea e corretta valutazione del carico massimo consentito per il passaggio dei veicoli eccezionali.
In secondo luogo un’audizione in V Commissione, che si è tenuta giovedì 26 gennaio, cui sono stati invitati ANAS, le Province di Lecco e di Como, i Comuni della zona, le Camere di Commercio e le organizzazioni di categoria delle due Province, nel corso della quale sono state chiaramente espresse le esigenze del territorio di addivenire ad una rapida ricostruzione del ponte di Annone.
Nel frattempo si è tenuto martedì 14 febbraio, presso il Ministero delle Infrastrutture e Trasporti, un importante incontro, alla presenza del Ministro Graziano Del Rio e del vice ministro Riccardo Nencini, e nel quale è stato prospettato il raggiungimento di un’intesa per la progettazione e il reperimento delle risorse finalizzate alla ricostruzione del cavalcavia in località Annone di Brianza “in modo da accelerare i tempi per dare una risposta ai territori al fine di attenuare il disagio dovuto alle restrizioni sulla viabilità locale e il conseguente impatto negativo sulle attività produttive dell’area, e che si è quindi ipotizzato che, in attesa che sia verificata la effettiva titolarità dell’infrastruttura del cavalcavia in località Annone di Brianza, possano essere individuate, come anticipazione, parte delle risorse necessarie a valere sul Contratto di programma 2016-2020 – Capitolo emergenze, previa verifica del co-finanziamento da parte della Regione Lombardia, convenendo di dare immediato avvio alla progettazione da parte di ANAS”. Nel medesimo incontro, in merito al cavalcavia in località Isella nel Comune di Civate, si è stabilito di completare le indagini strutturali finalizzate alla verifica della sicurezza dell’infrastruttura per la sua riapertura al traffico “leggero” e che dalle risultanze di tali indagini sarà valutata l’eventuale demolizione e successiva ricostruzione dello stesso.
Infine martedì 21 febbraio il Consiglio Regionale ha approvato una proposta di risoluzione con la quale si impegna la Giunta Regionale a:
– verificare le risultanze dell’incontro avvenuto in data 14 febbraio presso il Ministero delle Infrastrutture e Trasporti, dandone comunicazione alla Commissione consiliare competente,
– verificare le dimensioni economiche e l’entità di esborso dell’intervento di ricostruzione del Ponte di Annone di Brianza e della manutenzione straordinaria del sovrappasso di Isella Civate,
– istituire un tavolo tecnico che monitori l’ìter procedurale degli interventi riguardanti i due ponti oggetto della risoluzione, affinché i soggetti preposti e responsabili diano corso alla soluzione del problema viabilistico che insiste sulla Superstrada n. 36,
– coinvolgere come membri del tavolo tecnico: ANAS, la Provincia di Lecco, i Sindaci dei Comuni di Civate, Annone di Brianza e le associazioni di categoria interessate dai disagi provocati dalla chiusura del ponte di Isella-Civate e dal crollo del ponte di Annone Brianza.
Nel mio intervento in aula ho sottolineato in particolare l’importanza di un’azione comune e congiunta dei diversi livelli di governo per addivenire in tempi rapidi alla ricostruzione del cavalcavia di Annone, importante e nevralgico per la viabilità delle province di Lecco e di Como ma non solo.
Ho anche presentato un ordine del giorno nel quale si impegna la Giunta Regionale a studiare le possibilità di co-finanziamento da parte di Regione Lombardia rispetto all’intervento di ricostruzione del ponte di Annone. A fronte di questa sollecitazione, questo impegno è stato inserito nel testo finale della risoluzione, pur con due limitazioni: la verifica della proprietà del manufatto e l’inserimento dell’eventuale co-finanziamento all’interno del “Patto per la Lombardia”.