Il Consiglio regionale lombardo ha approvato lo scorso 14 marzo la legge che istituisce il Fattore Famiglia con il solo voto favorevole della maggioranza.
Il “fattore famiglia lombardo” è definito dalla legge quale specifico strumento integrativo per la definizione delle condizioni economiche e sociali che consentono alla famiglia di accedere alle prestazioni erogate da Regione Lombardia, nonché alle prestazioni erogate dai comuni per interventi e finanziamenti di Regione Lombardia.
Per fattore famiglia si intende un indicatore sintetico della situazione reddituale e patrimoniale che garantisce condizioni migliorative, al fine della individuazione delle modalità di accesso ad alcuni tipi di prestazioni:
a) buoni scuola e buoni libri della Dote Scuola;
b) progetti di inserimento lavorativo – PIL;
c) contratti di locazione a canone concordato ad eccezione degli alloggi di edilizia residenziale pubblica;
d) trasporto pubblico locale.
Il nostro gruppo consiliare si è astenuto perché, pur essendo per il sostegno alle famiglie (a tutte le famiglie, soprattutto a quelle che hanno maggiori fragilità), crediamo che questo provvedimento sia soltanto una “legge bandiera”, vuota, superflua e inadeguata che non cambierà la vita delle famiglie lombarde perché incapace di incidere integrando i criteri ISEE nazionali. Soprattutto la norma finanziaria è insufficiente, in quanto ai principi non seguono proposte concrete e misure strutturali, e si limita ad utilizzare fondi già destinati alle famiglie.