Il Consiglio regionale,
Richiamato lo Statuto d’autonomia della Lombardia, art. 48 (Enti del sistema regionale), comma 1: «Le funzioni amministrative riservate alla Regione possono essere esercitate anche tramite enti dipendenti, aziende, agenzie e altri organismi, istituiti e ordinati con legge regionale e sottoposti al controllo e alla vigilanza della Regione»;
Considerato che:
Finlombarda – Finanziaria per lo Sviluppo della Lombardia SpA è società a partecipazione totalitaria regionale, inserita nel “sistema regionale” di cui all’art. 1 della legge regionale 30/2006 e ha per missione istituzionale l’attuazione dei programmi regionali di sviluppo economico e sociale del territorio;
in forza di disposizioni legislative regionali e con modalità regolate da una specifica convenzione e da apposite deliberazioni della Giunta, Finlombarda detiene ingenti fondi finanziari della Regione e gestisce rilevanti iniziative in svariati campi dell’attività regionale;
già nel 2017 con deliberazione n. 102/2017/GEST la Corte dei Conti – Sezione regionale di Controllo per la Lombardia, a partire dal «trend di costante aumento, nel quinquennio considerato [2011-2016], dello stock di risorse regionali gestite da Finlombarda», ha rilevato profili di criticità nella gestione operata da Finlombarda per conto della Regione, evidenziando un «accumulo di risorse regionali inutilizzate presso Finlombarda»;
attualmente tali risorse sono oggetto di restituzione al bilancio regionale, ai sensi dell’art. 1, comma 10, della l.r. 42/2017 e della DGR X/7919 del 26 febbraio 2018;
ulteriori elementi di preoccupazione, ripresi anche dagli organi d’informazione, si evincono dalla Relazione Annuale della Struttura Audit di Regione Lombardia, oggetto di comunicazione nella seduta della Giunta regionale del 28 giugno 2018, nella quale si dà conto delle risultanze di un audit straordinario “Valutazione dell’efficacia delle procedure societarie a contenere i rischi di inefficienza operativa e per l’integrità del patrimonio regionale connessi ai trasferimenti di Regione Lombardia alla società in house Finlombarda S.p.A.”:
rilevazione di 21 anomalie/irregolarità in relazione a differenti aree di rischio gestionale;
non completa coerenza delle regolamentazione interna rispetto alla finalità statutaria della società e con gli accordi stipulati con Regione Lombardia;
mancanza di regole efficaci per disciplinare l’esercizio della discrezionalità nelle scelte di investimento;
utilizzo delle risorse regionali in operazioni finanziarie con profilo speculativo e comunque non attinente alle finalità della Regione (cfr. operazioni con controparti Banca Popolare di Vicenza e Banca Popolare del Veneto, polizze vita e capitalizzazione, operazioni effettuate con fondi FESR, investimenti in bond e liquidità in istituti bancari e aziende non rispondenti alle accezioni di “primaria banca” e “grande gruppo quotato”), anche con esposizione a rischi non conformi ai profili richiesti dalla convenzione in vigore tra Regione Lombardia e Finlombarda;
insufficienza delle procedure di riconciliazione tra i dati contenuti nella nota integrativa allegata al bilancio d’esercizio per quanto concerne i fondi di terzi (Regione) e i dati, dall’altra parte, della reportistica trimestrale Analisi di portafoglio;
carenze nell’informativa economico-finanziaria suscettibili d’indurre in errore gli organi della Regione preposti all’esercizio del controllo analogo sulla società e non sufficienti ad assicurare la conveniente informazione in ordine all’utilizzo da parte di Finlombarda del c.d. Portafoglio regionale;
lacune nella regolamentazione interna e nell’organizzazione che espongono la gestione a rischi di abuso e di conflitto d’interesse;
impegna la Giunta regionale ad attivarsi affinché Finlombarda:
aumenti i propri impieghi a sostegno dello sviluppo e del capitale d’impresa esplicando appieno la propria attività caratteristica quale intermediario finanziario vigilato per la concessione di credito a breve, medio e lungo termine alle aziende del territorio;
limiti quanto più possibile e a profili a basso rischio, quali l’acquisto di titoli di Stato italiani, le operazioni con finalità esclusivamente finanziarie;
migliori le forme di controllo, per assicurare il rispetto della finalità dei fondi conferiti dalla Regione e la distinzione dalle risorse proprie della società;
adotti procedure per garantire, sulla base di benchmark riconosciuti, la verifica dell’efficacia degli impieghi e l’analisi delle conseguenze sull’indotto delle attività economiche finanziate;
intraprenda nuove iniziative di finanziamento a breve, medio e lungo termine a sostegno alle PMI, in particolare per quanto riguarda l’erogazione di nuovo credito a favore dell’innovazione, della ricerca e dell’internazionalizzazione;
estenda la propria attività caratteristica quale intermediario finanziario vigilato, finanziando a medio e lungo termine interventi di manutenzione territoriale e infrastrutturale e azioni legate a qualità dell’aria, efficienza energetica ed economia circolare e per lo sviluppo dell’imprenditoria culturale;
ad operare perché:
sia data piena attuazione a quanto stabilito con la DGR X/7919 del 26 febbraio 2018 allo scopo di evitare il formarsi di stock di risorse regionali giacenti presso le società del SIREG;
il Consiglio regionale riceva tempestiva e costante informazione circa l’avanzamento dei rientri di risorse regionali da Finlombarda disposti dalla l.r. 42/2017;
per il conferimento di fondi da parte della Giunta a Finlombarda e ad altri soggetti erogatori intermedi che non rivestono la qualifica di beneficiari finali siano adottate procedure di attivazione delle iniziative, d’individuazione delle risorse finanziarie e di rendicontazione del loro impiego che garantiscano al Consiglio regionale la possibilità di mantenere le proprie funzioni d’indirizzo e controllo in merito a risorse provenienti dal bilancio regionale.
Milano, 3 ottobre 2018.
Pietro Bussolati
Fabio Pizzul
Angelo Clemente Orsenigo
Raffaele Straniero