E’ stato approvato martedì 10 marzo 2015 dal Consiglio Regionale, con il voto favorevole della maggioranza di centro-destra e quello contrario del PD, del Patto Civico per Ambrosoli e del Movimento 5 Stelle, il provvedimento che introduce il “ticket” per l’elisoccorso.
In realtà il testo di questa normativa è stato ampiamente modificato, in aula, rispetto a quello uscito dalla Commissione Sanità, ed in questa “riscrittura” abbiamo ottenuto un risultato importante: la salvaguardia della gratuità per gli interventi di soccorso alpino di carattere sanitario. Resta comunque il fatto che il costo del ticket, stabilito dalla maggioranza per gli interventi non sanitari, è in ogni caso inaccettabile perché punitivo nei confronti di chi frequenta la montagna. Teniamo presente difatti che il costo medio di un’uscita dell’elisoccorso è infatti di circa 9000 euro, per cui il cittadino arriverebbe a pagare sino a 4500 euro.
Il concetto di formare e informare le persone perché si rechino in montagna adeguatamente attrezzate ed equipaggiate mi trova pienamente d’accordo. Non altrettanto il principio di far pagare fino al 50% del costo dell’intervento nel caso di imprudenza e negligenza dell’escursionista.
Mi pongo infatti tre domande:
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Come è possibile stabilire quando si tratta di negligenza o di imprudenza? E chi lo stabilisce? CAI e Soccorso Alpino mettono in evidenza come al riguardo il rischio di un forte contenzioso sia altissimo!
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Perché “sanzionare” solo chi frequenta la montagna e non gli altri ambiti del vivere civile (es. imprudenze fra i bagnanti, nei lavori domestici, nelle abitudini e negli stili di vita, ecc.)? Si è aperto al riguardo un fronte molto pericoloso per futuri sviluppi…
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Non c’è il rischio che chi ritenga di trovarsi in pericolo in montagna, di fronte alla prospettiva di questo “super ticket”, minimizzi il rischio, con conseguenze che possono essere nefaste?