Martedì 6 novembre il Consiglio Regionale ha approvato una mozione proposta dalla Lega che impegna la Giunta regionale a penalizzare nei bandi pubblici i Comuni che impiegano, a titolo gratuito e su base volontaria, richiedenti asilo in attività di manutenzione del verde pubblico, mentre una contro-mozione, proposta dal gruppo consiliare del PD, è stata bocciata dalla maggioranza di centro-destra.
La votazione sul documento della Lega, passata per un soffio, ha spaccato la maggioranza: a voto segreto, 34 sì, 32 no e 1 astenuto. Purtroppo, però, è stata approvata e ora va a costituire un ulteriore tassello nella strategia leghista di demonizzazione dei profughi!
Si tratta di un fatto che ha suscitato, giustamente, una vasta eco nell’opinione pubblica lombarda, incredula di fronte ad un principio che è palesemente contrario al comune buon senso. Infatti l’impiego a titolo gratuito e volontario dei richiedenti asilo in piccoli lavoretti non costituisce in alcun modo un fatto lesivo delle imprese italiane che si occupano di manutenzione del verde, se questa era la scusa… Molti Comuni li utilizzano in progetti che vanno ad affiancarsi agli appalti canonici. I lavori di manutenzione vengono infatti affidati dagli enti locali ad imprese che sono accreditate a SINTEL e che hanno vinto una regolare gara d’appalto. Quindi i migranti non tolgono lavoro ai lombardi a meno che non ci siano imprese che sono disponibili a lavorare gratis…
Mi sembra chiaro perciò quale sia l’obiettivo della strategia leghista: rendere insopportabile la presenza sul territorio dei richiedenti asilo, impedendo loro anche di rendersi utili per la collettività.
Credo si sia veramente arrivati al limite e giustamente questa mozione sta incontrando sgomento, indignazione, opposizione da parte di cittadini, associazioni di volontariato, Comuni. Mi auguro che tutto ciò si possa tradurre in un’ampia mobilitazione sociale in grado di indurre la maggioranza lombarda di centrodestra a tornare sui suoi passi!
LA MOZIONE DELLA LEGA SULL’IMPIEGO GRATUITO DEI RICHIEDENTI ASILO CONTRARIA AL BUON SENSO
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