LA VISITA DEL MINISTRO SPERANZA A LECCO E MERATE PER IL DIFRA

Ho partecipato lunedì 5 luglio alla visita del Ministro della Salute, Roberto Speranza, ai presidi di Lecco e Merate e soprattutto al Difra, il Dipartimento interaziendale della Fragilità, ideato nel Meratese da qualche decennio, un “unicum” nel panorama regionale, che si occupa dei fragili, ha introdotto l’elemento della prossimità e punta molto sull’integrazione sociosanitaria.

All’interno della visita stessa, il momento più forte è stato rappresentato dal Convegno, tenuto presso l’Ospedale Manzoni di Lecco, incentrato su questa esperienza.
Tra l’altro, sono rimasto colpito da un dato riportato nella relazione di Gianlorenzo Scaccabarozzi, uno degli ideatori del Difra e suo attuale direttore: il numero dei malati che, nella Provincia di Lecco, muoiono a casa piuttosto che in ospedale o in hospice è molto alto rispetto non solo al resto della Regione, ma dell’Italia intera. In particolare, gli oncologici sfiorano il 52-53%, un dato sorprendente se si pensa che di solito si parla di un 40% scarso.

Dagli interventi che si sono succeduti è emerso come l’intenzione sia quella di far diventare sistema questa sperimentazione che funziona da anni su Lecco e provincia e che si sta cominciando ad applicare anche da altre parti. Anche l’assessore regionale al Welfare, Letizia Moratti, presente all’incontro, si è detta d’accordo. E per noi del Partito democratico, proprio nelle ore in cui a Palazzo Pirelli, a Milano, abbiamo avviato una serie di incontri sul tema della riforma sanitaria lombarda, l’auspicio è che la Regione attui dappertutto un’integrazione sociosanitaria di questo livello che  consenta di essere più vicini alle persone, nell’ottica di una medicina davvero territoriale.

 
Nell’intervento del Ministro, ho colto diversi spunti interessanti. In particolare, il concetto che si abbina bene con il DIFRA è quello della prossimità perché la crisi pandemica ci ha insegnato che bisogna essere più vicini al cittadino paziente, come stiamo dicendo da molto tempo. Speranza ha poi sottolineato come il Pnrr ci mette a disposizione delle risorse incredibili, che bisogna però spendere bene. Il ministro ha anche parlato in modo lungimirante della necessità di un cambio di “passo Paese”: in sintesi, ha detto che tutta l’Italia deve progredire insieme sul piano dei sistemi sanitari e che anche all’interno delle stesse regioni non ci devono essere disparità. Insomma, il criterio sanitario deve essere nazionale. Per quanto riguarda l’emergenza Covid, condivido assolutamente lo spunto che il Ministro Speranza ha attinto dalle parole di Papa Francesco: “Ci auguriamo di vincere la sfida perché peggio di questa crisi sarebbe sprecare quello che abbiamo imparato”.

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