Carissima/o,
sta proseguendo in questo periodo la serie di incontri sul territorio della provincia di Lecco, denominata “Un anno di Regione”,
che ho programmato proprio per raccontare ai cittadini il mio primo anno di esperienza come consigliere regionale e per mettermi a loro disposizione per raccogliere idee, proposte, suggerimenti. Le prime cinque tappe sono state ad Osnago per il Circondario Meratese, ad Oggiono, a Barzago per il Casatese, a Pasturo per la Valassina e a Dervio per il Lago. Nel mese di maggio sarà la volta di Lecco, del Calolziese e del Lecchese.
Si tratta di un “tour” che si sta rivelando interessante, in quanto ho l’opportunità di incontrare e di confrontarmi con diverse persone in diverse zone del territorio lecchese. Mi sembra sia anche l’occasione per un momento di informazione sull’attività regionale che sappia andare oltre gli slogan.
Cosa è successo in Regione in questi ultimi due mesi?
Non si può dire che l’ultimo “scorcio” di questa legislatura regionale sia stato particolarmente “produttiva”, nel senso che dall’ultima newsletter ad oggi sono state approvate tre leggi, di cui solo una può ritenersi significativa: la legge comunitaria regionale 2014.
In compenso il Consiglio è stato spesso chiamato a valutare mozioni o proposte di legge da indirizzare al Parlamento nazionale.
Nella seduta di martedì 8 aprile è stata discussa la proposta di referendum “Parziale abrogazione delle legge Merlin” proposta dalla Lega Nord.
Come gruppo PD ci siamo subito pronunciati nettamente contro le modalità questa trattazione. In primo luogo perché il Consiglio Regionale non ha alcuna competenza in materia (servirebbero almeno altre quattro assemblee regionali per chiedere con efficacia un referendum abrogativo nazionale) e poi perché la maggioranza non può coprire il suo totale “stallo” portando in commissione e in aula argomenti “spot” che magari riempono le cronache ma che non affrontano i problemi dei lombardi sui quali la Regione potrebbe dare risposte concrete.
Sul tema noi siamo pronti a discutere seriamente, partendo però dall’aiuto alle vittime, a chi è sfruttato e condannato in schiavitù e dal contrasto a chi spietatamente nell’illegalità organizza il sistema e ne trae lucro. Non possiamo invece aderire all’ennesimo cinico tentativo di fare campagna elettorale sulla pelle di chi vive una condizione drammatica.
Grazie al voto del Movimento 5 Stelle questa proposta ha ottenuto i 41 voti necessari per essere approvata. Oltre al PD, si sono invece schierati contro il Patto Civico Ambrosoli e il Nuovo Centro Destra.
Le “schermaglie” all’interno della maggioranza, con il tema del “rimpasto” di Giunta richiesto a più riprese dal N.C.D., sono state al centro anche della seduta di mercoledì 16 aprile, ripresa poi giovedì 17, sul tema delle riforme istituzionali.
Il dibattito che si è sviluppato in questa occasione ha portato alla condivisione da parte di tutti i gruppi consiliari di un ordine del giorno che sostiene il disegno di legge di riforma della Costituzione presentata alle Camere dal presidente Renzi ma che, in linea con quanto chiesto dalle altre Regioni italiane, chiede che si rafforzi il ruolo del Senato delle autonomie e si specifichino meglio i compiti delle regioni, verso un regionalismo più avanzato e più efficiente.
Successivamente, per assenza del numero legale, non è stato possibile votare l’ordine del giorno di Lega, Lista Maroni, Forza Italia e Fratelli d’Italia che impegna il Presidente della Regione a chiedere al Governo di rendere la Lombardia Regione a statuto speciale. A questo punto il Consiglio è stato riconvocato per il giorno successivo e la maggioranza si è “ricompattata” con il voto favorevole anche del Nuovo Centro Destra. E’ dovuto però intervenire personalmente Maroni. Con la promesso di un assessore in più al N.C.D.? Così dicono le voci di Palazzo…
Il dato politico evidente di questi ultimi due mesi dice di una maggioranza litigiosa, pronta a dividersi su tutto, formata da partiti che a livello nazionale hanno posizioni differenti rispetto al Governo. Tutto ciò a scapito della Regione Lombardia!
L’attività a favore del territorio della Provincia di Lecco
Visto che la produzione legislativa non è stata particolarmente ricca, sposto allora l’attenzione sull’attività svolta come consigliere regionale a favore del territorio della Provincia di Lecco, evidenziando alcuni interventi svolti in quest’ultimo periodo.
Area Leuci: per la reindustrializzazione applicabile la nuova legge regionale sulla competitività
Giovedì 13 marzo 2014 ho partecipato al Tavolo istituzionale indetto dall’assessore provinciale alla Persona e alla Famiglia, Politiche Giovanili e Lavoro Antonio Conrater per la reindustrializzazione dell’area di via XI Febbraio a Lecco. Dallo stesso è emersa l’importanza di puntare, per una soluzione positiva di questa vicenda, sulle misure introdotte dalla nuova legge regionale sulla competitività volte ad agevolazioni fiscali e contributive. Con i colleghi del territorio, Mauro Piazza e Antonello Formenti, stiamo lavorando proprio in questa direzione. Ci siamo dati appuntamento per un nuovo incontro entro un paio di mesi con l’auspicio che le opportunità offerte possano risultare attrattive per l’interesse di nuovi imprenditori sull’ area stessa di modo che si possa definire al più presto un piano industriale, importante per la città di Lecco e per i suoi risvolti occupazionali.
La mozione congiunta sulle priorità per la provincia di Lecco
Non solo impresa e infrastrutture, ma anche istruzione, turismo e il tema ambientale: è questo il contenuto della mozione riferita alla provincia di Lecco, votata martedì 18 marzo 2014, in Consiglio regionale, nell’ambito degli impegni presi dall’istituzione durante l’iniziativa “100 tappe in Lombardia”. Da quel tour nelle province lombarde il Consiglio ha raccolto istanze e priorità che ha inteso trasferire, attraverso le mozioni, direttamente alla Giunta Maroni.
Nella giornata dedicata a Lecco non è stato peraltro possibile, ovviamente, trattare tutte le problematiche che coinvolgono la provincia ma con la mozione, presentata congiuntamente con i colleghi del territorio, sono state individuate alcune priorità di intervento, che andranno integrate con ulteriori, successivi momenti di incontro nella nostra provincia.
Tre in particolare i temi simbolici toccati: innanzitutto abbiamo chiesto alla Giunta di intervenire in accordo con le amministrazioni locali per la re-industrializzazione dell’area Leuci con la nuova “Cittadella della luce”. Allo stesso tempo è stato richiesto un contributo significativo per il recupero della Pizzeria Wall Street, sequestrata da tempo alla ‘Ndrangheta, al momento abbandonata a se stessa. Inoltre con la mozione si è posto l’accento sulla necessità della manutenzione e valorizzazione del patrimonio culturale e monumentale di Lecco, impegnando la Giunta a recuperare il complesso di Villa Manzoni, simbolo della città.
A fianco di questi interventi più marcatamente “simbolici”, la mozione contiene anche i seguenti inviti:
- stimolare l’adozione di iniziative finalizzate a valorizzare le occasioni del territorio in vista di Expo 2015;
- valutare iniziative per la riqualificazione della linee ferroviarie Monza – Molteno – Lecco e Molteno – Como;
- intervenire a completamento della rete infrastrutturale stradale della provincia ed in particolare per la realizzazione della nuova Lecco -Bergamo, per l’avanzamento della autostrada Varese – Como – Lecco, per il miglioramento dei collegamenti fra la SS 36 e la SP 72, per il prolungamento della tangenziale Est da Usmate fino a Olginate e per l’ammodernamento della SR 583 Lecco – Bellagio -Como;
- intervenire affinché si dia attuazione all’istituzione dell’Agenzia di trasporto pubblico locale avente come bacino di utenza le province di Como, Lecco, Sondrio e Varese;
- intervenire per l’avanzamento del progetto di ampliamento del Politecnico di Milano, Polo di Lecco, comprensivo dei laboratori di ricerca, della residenza universitaria e della palazzina del CNR, anche con il coinvolgimento dell’INAIL, nonché per una riorganizzazione complessiva degli edifici pubblici della città di Lecco;
- intervenire sui temi ambientali con particolare riferimento allo smaltimento dei rifiuti e al mantenimento delle realtà aziendali esistenti del settore che abbiano caratteristiche di efficienza ed economicità.
Costamasnaga, fallito il tentativo per far ripartire le Officine. Ora occorre che la Regione salvaguardi i dipendenti in mobilità!
Venerdì 28 marzo 2014 si è tenuto, presso la sede della provincia di Lecco, il Tavolo istituzionale per discutere sulla situazione e sulle prospettive future della Rsi di Costamasnaga.
Con una certa amarezza e delusione abbiamo dovuto constatare l’impossibilità di trovare una soluzione per mantenere un polo della manutenzione del materiale rotabile a Costamasnaga. Forse è mancata la volontà politica di Regione Lombardia, forse sono mancate le condizioni oggettive per poter far ripartire l’azienda, sta di fatto che la Rsi avrebbe potuto dare una risposta alle esigenze di manutenzione delle carrozze di cui ha necessità anche Trenord ma non é stato possibile coniugare due esigenze di per sé complementari.
A questo punto l’unica strada percorribile è quella di lavorare per fare in modo che si raggiunga un accordo con Trenord, come proposto dall’ assessore provinciale al lavoro Conrater, perché siano valutati i profili professionali dei lavoratori in mobilità per un loro possibile inserimento nella società che gestisce il servizio ferroviario regionale.
L’interrogazione (“question time”) sul PGT di Varenna
Nonostante il parere negativo espresso da Regione Lombardia e dalla Provincia di Lecco, il Giunta comunale di Varenna lo scorso 13 marzo ha approvato il nuovo Piano di governo del territorio che prevede per il futuro la costruzione di due isolotti artificiali nella baia di Olivedo, la perla del lago di Como, su cui edificare un resort da 120 posti letto, più negozi, ristoranti, un maxi parcheggio e un porto. Condividendo la preoccupazione dei tanti cittadini e delle associazione ambientaliste ho presentato, insieme ad alcuni consiglieri del PD, un’interrogazione ad hoc, inserita come “question time” nella seduta consiliare di martedì 1 aprile 2014, indirizzata all’assessore regionale al Territorio Viviana Beccalossi.
In particolare ho chiesto se il PGT approvato risponda o meno alle prescrizioni contenute nella delibera della Giunta Regionale del 20 dicembre 2013, che in particolare aveva chiesto al Comune di Varenna lo stralcio dell’ambito territoriale denominato ATU1, e, in caso negativo, quali azioni intenda porre in essere.
L’assessore ha potuto fornire una prima risposta solo interlocutoria, dal momento che la delibera di approvazione del PGT non era ancora stata trasmessa alla Regione, rimarcando comunque che, qualora dovesse riscontrarsi una difformità fra il piano approvato e le prescrizioni regionali, la Regione provvederà d’ufficio a rettificare di conseguenza lo strumento urbanistico di Varenna.
Un’interrogazione sulla proliferazione delle mini e micro centrali idroelettriche in Valsassina
Una mozione approvata recentemente dal Consiglio Provinciale di Lecco, su istanza dei Sindaci dei Comuni montani della Provincia lecchese, ha evidenziato come nei territori dei Comuni della Valsassina, Valvarrone, Val d’Esino e Riviera in provincia di Lecco stiano proliferando le richieste di concessione per la costruzione di centrali idroelettriche di piccole dimensioni, che rischiano di provocare alterazioni importanti nella vita dei corsi d’acqua.
Alla luce di questo documento, nonché delle preoccupazioni espresse dai Comitati di cittadini sorti su questo tema, ho presentato un’interrogazione all’Assessore Regionale all’ambiente per conoscere:
1) se intenda promuovere una moratoria delle nuove concessioni e di quelle in fase istruttoria di micro e mini impianti idroelettrici, per consentire ai competenti soggetti territoriali di costruire, attraverso l’adozione di strumenti di propria competenza, dalla approvazione del Piano di Bilancio Idrico Provinciale all’adeguamento della normativa regionale, un equilibrio condiviso tra la necessità di utilizzo della risorsa idrica per produrre energia e la salvaguardia del territorio;
2) se intenda, nel corso della identificazione delle aree idonee o non idonee ad ospitare impianti FER prevista come parte integrante del Programma Energetico regionale in fase di approvazione, azzonare le aree fragili della provincia di Lecco tenendo conto delle indicazioni scaturite nel confronto con le amministrazioni locali, dei soggetti portatori di interessi e dei cittadini escludendo dalle zone idonee quelle identificate nei piani comunali come a rischio valanghe o frane ed esposte ad elevato rischio idrogeologico così come quelle ad elevata naturalità e qualità paesaggistica inserite dai Piani Ittici Provinciali come “acque di pregio”.
A presto,
RaffaeleStraniero
Consigliere regionale
Partito democratico della Lombardia