La linea Lecco-Como così non va. Il cambio orario, i mancati cadenzamenti, i disagi che ne conseguono stanno soffocando una tratta che potrebbe essere molto utile per chi deve viaggiare trasversalmente tra le due province. Ho sollevato la questione con un’interrogazione a risposta in Commissione firmata da me e dal collega Angelo Orsenigo, di Como.
Dal 2 settembre sono cambiati leggermente gli orari della Como-Lecco, nel senso che la partenza dei treni da Como e da Molteno è stata anticipata di 1 minuto. Essendo però rimasto invariato l’orario di arrivo, almeno per le corse cadenzate, ciò significa avere allungato ancora una volta di un minuto la percorrenza della linea, dopo gli allungamenti ingiustificati avvenuti negli anni scorsi. Quindi, nonostante siano stati effettuati i programmati lavori di ripristino all’armamento, togliendo le riduzioni di velocità, i tempi di percorrenza della linea stessa non sono diminuiti ma aumentati. Questo comporta dunque che l’anticipo di un minuto alla partenza penalizza ancora di più la stabilità delle coincidenze, in particolare a Molteno. Perciò, nonostante le sollecitazioni più volte espresse nei confronti di Trenord dal Comitato Pendolari della linea Como-Lecco di ottenere un comporto di 10 minuti per interscambio a Molteno con i treni della linea S7 da Lecco, non si è verificato alcun intervento e, al contrario, l’azienda tende a non rispettare mai la coincidenza.
La conseguenza è quasi scontata: il peggioramento della situazione induce infatti parecchi pendolari ad abbandonare l’uso del treno, in quanto perdere la coincidenza di pochissimi minuti e dover attendere un’ora per percorrere una distanza di pochi chilometri rappresenta sicuramente il maggior deterrente per gli utenti o i possibili utenti del servizio ferroviario.
Eppure, il Programma regionale mobilità e trasporti prevede, al contrario, un rilancio della linea Lecco-Como, con l’obiettivo di un cadenzamento orario delle corse. Ecco perché nell’interrogazione chiediamo all’assessore regionale ai Trasporti Terzi “se non ritenga opportuno intervenire perché la gestione della linea ferroviaria Lecco-Como da parte di Trenord sia coerente rispetto agli obiettivi indicati dal Programma mobilità”.
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