Legge sulla casa, troppi problemi irrisolti

Martedì 28 giugno il Consiglio Regionale ha approvato la nuova “disciplina regionale sui servizi abitativi”, una legge organica sulla casa molto attesa dopo l’approvazione nel 2013 della legge sulla “governance” delle ALER.

Quali sono i capisaldi di questa norma?

in capo alla Giunta, e non al Consiglio Regionale, vi sono i regolamenti attuativi (da approvare con scadenze dai sei mesi ai due anni) che riguardano nodi fondamentali come la determinazione dei canoni di locazione, le fasce di accesso, permanenza, decadenza e indigenza, i punteggi per la formazione delle graduatorie, le misure e la durata dei contributi ai nuclei familiari in condizioni di indigenza;

è stato introdotto il sistema dell’accreditamento per Comuni, Aler, soggetti del terzo settore, cooperative ed altri operatori con obbligo di iscrizione ad albo regionale;

viene rafforzata la temporaneità dei servizi abitativi pubblici e sociali: la casa come servizio transitorio;

la programmazione dell’offerta abitativa diventa di ambito sovra-comunale e coincide territorialmente con i piani di zona, riguarda sia i servizi abitativi pubblici che sociali, viene modulata su un arco temporale triennale e gli avvisi pubblici (almeno due in un anno), riferiti solamente ad alloggi effettivamente disponibili, sostituiscono bandi e graduatorie generali.

le domande dei nuclei familiari verranno effettuate on line e una piattaforma informatica regionale assegnerà ed abbinerà gli alloggi secondo criteri e procedure definiti a livello regionale;

il sistema verrà avviato in modalità sperimentale nel 2017 solamente su alcuni territori e solo sui servizi abitativi pubblici e andrà a regime nel 2018 per essere poi esteso ai servizi abitativi sociali;

i nuclei familiari in condizione di indigenza accedono ai servizi abitativi pubblici attraverso la presa in carico da parte dei servizi sociali comunali;

la percentuale massima di assegnazione a nuclei familiari in stato di indigenza sarà del 20% delle unità abitative annualmente disponibili con la possibilità per i comuni di superare tale soglia con riguardo al proprio patrimonio di proprietà garantendo la copertura delle relative spese di alloggio;

la Regione costituisce un fondo transitorio per gli indigenti a cui successivamente dovranno provvedere Aler e comuni in relazione al proprio patrimonio;

gli enti proprietari possono procedere alla valorizzazione e all’alienazione di unità abitative nella misura massima del 15% alla data di entrata in vigore della legge. In tale percentuale vengono comprese anche le unità presenti nei vigenti piani vendita. Di quel 15%, massimo il 5% può essere alienabile;

la residenza nel comune costituisce criterio di preferenzialità ai fine dell’assegnazione dell’alloggio;

saranno assegnati alloggi, con graduatoria separata, in “stato di fatto” con una percentuale del 30% sul territorio lombardo esclusa Milano dove si potrà arrivare al 50% solo nei prossimi 18 mesi;

il costo dell’abitare (canone di locazione + spese per servizi comuni) verrà stabilito per regolamento con una soglia percentuale massima da definire facendo riferimento all’Isee del nucleo familiare. Nel limite di tale soglia il valore del canone non potrà essere superiore al 25% dell’Isee;

sono previste tutele in caso di vendite o decadenza per inquilini ultra 65enni, disabili, con patologie croniche e gravemente invalidanti.

Il Partito Democratico ha presentato una serie di proposte e di emendamenti per cercare di migliorare il testo della legge. Questi i principali risultati ottenuti:

  1. Il costo dell’abitare (canone + servizi) sarà al massimo pari al 25% dell’ISEE

  2. Sono state aumentate le tutele in caso di vendite e decadenza

  3. E’ stata introdotta la premialità negli accreditamenti dei privati in caso di apporto di patrimonio abitativo proprio;

  4. Vengono garantiti il diritto di associazione degli inquilini e la possibilità di essere rappresentati dalle organizzazioni sindacali;

  5. E’ stata limitata la percentuale di assegnazioni in “stato di fatto” degli alloggi liberi;

  6. Sono stati stabiliti i criteri per la determinazione del canone di locazione (stato dell’alloggio e reddito);

  7. E’ stato approvato un ordine del giorno che indirizza la Giunta a incrementare la dotazione finanziaria per le politiche abitative per una cifra di 200 milioni di euro annui per 10 anni.

Nonostante questi miglioramenti apportati al testo di legge, il giudizio del gruppo consiliare del P.D. è stato comunque negativo.

Questa legge, infatti, non risponde alle quattro urgenze delle politiche abitative pubbliche, che sono la carenza di risorse, l’assenza di un piano concreto per aumentare l’offerta di alloggi, il costo eccessivo dell’abitare, causa dell’ingente morosità incolpevole tra gli inquilini delle case Aler, e la scarsa qualità dei servizi.

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