L’ISTITUZIONE DI UNA COMMISSIONE CONSILIARE DI INCHIESTA

I consiglieri delle forze di opposizione presenti nel Consiglio regionale della Lombardia, ossia  Partito democratico, Movimento 5 stelle, Lombardi civici europeisti, Più Europa/Radicali, Italia viva, hanno depositato giovedì 16 aprile le firme necessarie per l’istituzione di una Commissione consiliare di inchiesta sulla gestione dell’emergenza Covid-19 in Regione Lombardia.

Secondo le previsioni dello Statuto regionale della Lombardia, articolo 19, la Commissione di inchiesta ha il potere di indagare su questioni di spettanza del Consiglio regionale e può essere istituita su richiesta motivata sottoscritta da almeno un terzo dei consiglieri regionali, quindi almeno 27. I gruppi di opposizione hanno i numeri necessari per chiederne l’istituzione e lo hanno fatto. Alla loro richiesta ha dato seguito l’Ufficio di presidenza nella sua seduta di martedì 28 aprile con l’istituzione formale della Commissione stessa.

Perché una Commissione di inchiesta?

A nostro giudizio il sistema sanitario lombardo non ha risposto adeguatamente alla sfida e la legge regionale di riforma della sanità va rivista alla luce di quanto è successo in queste settimane. La Commissione d’inchiesta non è un tribunale fittizio, ma un luogo dove fare chiarezza, dove capire perché in Lombardia ci siano stati tanti, troppi morti, e perché sia stato così difficile tracciare un’epidemia che qui si è manifestata in modo così virulento. È, prima di tutto, un atto di chiarezza nell’interesse dei cittadini lombardi.  

Un luogo, dunque, dove poter fare delle domande a ragion veduta: “Perché tanti morti? Perché non sono stati protetti operatori sanitari e Rsa? Quali sono le cause dell’ampia diffusione del virus?”. Chiediamo che si accertino gli errori perché non vengano ripetuti, anche in vista di un’apertura graduale di una fase 2 o di una nuova esplosione dell’epidemia in autunno.

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