Mini idroelettrico Valsassina

INTERROGAZIONE CON RISPOSTA SCRITTA n. 2197

Al Signor Presidente

del Consiglio Regionale

 

Oggetto: mini idroelettrico Valsassina

I sottoscritti consiglieri:

A conoscenza che

Sul territorio lombardo i lavori di captazione delle acque, la loro canalizzazione in condotte forzate, la costruzione delle mini e micro centrali idroelettriche – di potenza inferiore ad 1 megawatt e quindi soggetti ad autorizzazione provinciale– insistono in gran parte su territori alpini di grande naturalità e di fragilità idrogeologica;

A conoscenza inoltre che:

In particolare sui territori dei comuni della Valsassina, Valvarrone, Val d’Esino e Riviera in provincia di Lecco si evidenzia un consistente numero di richieste di concessione per la costruzione di centrali idroelettriche di piccole dimensioni, che rischiano di provocare alterazioni importanti nella vita del corso d’acqua e del suo bacino nei vari aspetti ambientali, naturalistici, idrogeologici, antropici e faunistici, paesaggistici, climatici, produttivi legati all’attività agro-silvo-pastorale e turistica;

Posto che:

Il Consiglio Provinciale di Lecco del 17 marzo 2014 ha approvato all’unanimità una mozione che chiede una moratoria sul rilascio delle concessioni di derivazioni idroelettriche per la costruzione di micro e mini centrali idroelettriche al fine di dare il tempo necessario alla elaborazione di un piano di bilancio idrico provinciale e di dare indicazioni e mandato al competente ufficio provinciale circa lo studio e l’adozione di schemi rigorosi che disciplinino in modo unitario i criteri di istruzione delle pratiche, la verifica, i controlli, e tutti gli ulteriori aspetti sotto il profilo ambientale sul rilascio delle autorizzazioni per captazioni idriche ai fini di derivazioni idroelettriche;

Posto inoltre che:

In data 27 marzo 2014 è stata depositata sull’argomento oggetto del presente atto ispettivo, una interrogazione presso la Camera dei Deputati, prima firmataria l’On. Veronica Tentori, che chiede al Ministero dell’Ambiente e della tutela del territorio e del Mare se intenda condurre un’analisi in merito all’attuale utilità ed efficacia degli incentivi previsti per la costruzione e la gestione di micro e mini-impianti di produzione idroelettrica e se ritenga opportuno prevedere nuove norme di carattere generale e vincolante in merito alla realizzazione di micro e mini centrali idroelettriche, tenendo in considerazione gli aspetti di tutela paesaggistico-ambientale ed idrogeologica del territorio;

Ritenuto che:

Il previsto rilascio del solo DMV non sembra sufficiente per i torrenti montani a risolvere il rapporto tra derivazioni idroelettriche e salvaguardia del paesaggio e che tali torrenti, privati del flusso naturale dell’acqua, nel tempo, possono incorrere in un’anomala sedimentazione di detriti, arbusti e melma all’interno dell’asta del torrente che vanno a creare situazioni di estremo pericolo nel caso di piene ed inoltre senza una corretta politica di regolamentazione delle portate d’acqua alcuni tratti dei fiumi potrebbero essere interessati da impatti sulle specie dell’ittiofauna, con il deterioramento degli habitat e la perdita di specie di fauna e flora tipiche degli ambienti ripariali;

Rilevato che:

Il decreto legislativo n. 152/2006 ha recepito la direttiva acque 2000/60/CE che stabilisce che ogni corpo idrico superficiale debba conseguire l’obiettivo di qualità ambientale corrispondente allo stato di «buono» entro il 22 dicembre 2015 e che debba essere mantenuto, dove già esistente, lo stato «elevato» attraverso una classificazione basata soprattutto sulle componenti ecosistemiche degli ambienti acquatici e privilegiando gli elementi biologici:

Interrogano l’assessore competente

Per sapere:

se intenda promuovere una moratoria delle nuove concessioni e di quelle in fase istruttoria di micro e mini impianti idroelettrici, per consentire ai competenti soggetti territoriali di costruire, attraverso l’adozione di strumenti di propria competenza, dalla approvazione del Piano di Bilancio Idrico Provinciale all’adeguamento della normativa regionale, un equilibrio condiviso tra la necessità di utilizzo della risorsa idrica per produrre energia e la salvaguardia del territorio.

se intenda, nel corso della identificazione delle aree idonee o non idonee ad ospitare impianti FER prevista come parte integrante del Programma Energetico regionale in fase di approvazione, azzonare le aree fragili della provincia di Lecco tenendo conto delle indicazioni scaturite nel confronto con le amministrazioni locali, dei soggetti portatori di interessi e dei cittadini escludendo dalle zone idonee quelle identificate nei piani comunali come a rischio valanghe o frane ed esposte ad elevato rischio idrogeologico così come quelle ad elevata naturalità e qualità paesaggistica inserite dai Piani Ittici Provinciali come ‘acque di pregio’ .

Milano, 7 aprile 2014

Raffaele Straniero

Laura Barzaghi

 

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