Ordine del Giorno n.8
Pdl 38
“Disposizioni in materia di programmazione commerciale. Modifica al Titolo II, Capo I, della l.r. 2 febbraio 2010 n.6 “Testo Unico delle leggi regionali in materia di commercio e fiere””
Il Consiglio regionale della Lombardia
Premesso che:
La conferenza dei servizi per l’autorizzazione delle grandi strutture di vendita prevede la partecipazione del solo comune proponente, oltre che della Regione e della Provincia, ma gli impatti generati da tali strutture comportano effetti sul territorio di più comuni;
gli effetti riguardano temi come il paesaggio, l’ambiente, la viabilità, il consumo di suolo e di altre risorse non rinnovabili, che sono temi di area vasta, i quali vanno affrontati nell’ambito di tavoli di collaborazione di area vasta, secondo azioni locali di coordinamento come previste dall’articolo 15 comma 7bis della LR 12/2005;
le province sono competenti per il coordinamento dei temi di area vasta, come si evince dalla LR 12/2005, e come è stato recentemente confermato all’articolo 17 del DL 95/2012 (meglio noto con il nome di “spendine review”) convertito in L 135/2012;
il Codice del Commercio 2012 della Regione Lombardia, al punto 3.1.1, al paragrafo 5.6 “il contesto degli enti locali”, raccomanda di realizzare le più ampie condizioni di consenso territoriale attraverso la partecipazione al percorso autorizzatorio dei comuni interessati dagli effetti territoriali, la stipula di accordi e intese, e l’utilizzo su scala sovracomunale delle risorse connesse agli oneri i urbanizzazione e di altre risorse legate alla nuova struttura;
ai sensi dell’articolo 19 della L 135/2012 i comuni piccoli devono a partire dal 1 gennaio 2014 esercitare in forma associata tutte le funzioni fondamentali, urbanistica inclusa.
Considerato che:
negli ultimi sei anni in Lombardia sono stati autorizzati oltre 300 metri quadri al giorno di nuovi supermercati, ipermercati, centri commerciali ed outlet;
la realizzazione di grandi strutture ha generalmente comportato come conseguenza la chiusura nel contesto territoriale di numerosi esercizi di vicinato, con conseguenti perdite di servizi e vivibilità nei centri storici e nei piccoli comuni;
tra il 2007 ed il 2012 si è registrato un crollo dei consumi pro capite reali delle famiglie lombarde del – 5,4 %, peggiore anche della media nazionale;
la realizzazione di grandi strutture di vendita, così come di altre tipologie di insediamenti con effetti sovracomunali, senza che siano stati sottoposti a concertazione con il coinvolgimento dei comuni interessati dagli effetti, genera condizioni di tensione che non facilitano la cooperazione tra comuni, e non ne favoriscono l’associazione;
si va diffondendo in altri contesti regionali l’utilizzo di modalità concertative e strumenti di perequazione territoriale al fine di riequilibrare tra i comuni interessati gli effetti negativi dovuti agli impatti sovracomunali dei grandi insediamenti;
alcune regioni già prevedono la ripartizione di una parte degli oneri di urbanizzazione e di altri contributi economici tra i comuni interessati dalle ricadute delle grandi strutture di vendita; si cita a tale proposito l’esperienza della Regione Piemonte con la LR 28 /1999 e successivo atto attuativo di cui alla DGR 21-4844 dell’ 11 dicembre 2006.
Atteso che:
la finalità della moratoria in oggetto consiste nell’effettuazione di un preciso monitoraggio della consistenza e delle caratteristiche assunte dalla rete commerciale esistente sul territorio lombardo allo stato attuale e del conseguente aggiornamento della programmazione regionale del settore commerciale di cui all’art. 4 della l.r. n. 6/2010;
la riformulazione della programmazione regionale del settore commerciale deve potere contare su una conoscenza approfondita e su modalità e strumenti al fine di affrontare gli effetti sovracomunali alla scala territoriale di area vasta più appropriata, con il coinvolgimento quindi di tutti i comuni interessati.
Ricordati:
l’Odg approvato nella seduta del 10/7/2012 concernente il consumo di suolo;
l’Odg approvato nella seduta del 28/5/2013, concernente il consumo di suolo e l’introduzione di nuovi strumenti, che facilitino la pianificazione d’area vasta sovracomunale e che diano la possibilità di una pianificazione in forma associata fra comuni.
Auspichiamo che:
nell’ambito della revisione della LR 12/2005 annunciata nel Programma Regionale di Sviluppo (deliberazione n. X/113 del 14/05/2013), e comunque entro i termini di validità della moratoria di cui al PDL 38 di Modifica al Titolo II, Capo I, della LR 2 febbraio 2010 n.6, ad introdurre negli articoli 8 e 15 della LR 12/2005 appositi commi aggiuntivi, che prevedano contenuti integrativi per il Documento di Piano e per il PTCP, ciascuno per le proprie competenze, in merito a:
inserimento delle superfici da destinare alle grandi strutture di vendita in apposita variante del Documento di Piano del PGT, da approvare preventivamente all’avvio della procedura di autorizzazione di cui all’articolo 9 del D.lgs 114 del 31 dicembre 1998;
indicazioni sugli approfondimenti minimi da sviluppare nella variante del Documento di Piano in merito agli aspetti comunali e di area vasta;
modalità per estendere il confronto ai comuni interessati dagli effetti sovracomunali delle grandi strutture, e stipula di intesa sulla base degli esisti del confronto nell’ambito dell’istruttoria di compatibilità per il parere della provincia previsto all’articolo 13 comma 5 della LR 12/2005;
definizione di strumenti di perequazione territoriale volti a riequilibrare tra i comuni coinvolti gli effetti sovracomunali indotti dalle grandi strutture, anche attraverso l’utilizzo di una parte dei proventi dagli oneri di urbanizzazione, dai costi di costruzione.
IMPEGNA INOLTRE LA GIUNTA
A sviluppare nel monitoraggio oggetto della moratoria, e successivamente dettagliare nella revisione della programmazione regionale del settore commercio di cui all’articolo 4 della LR n.6/2010, un apposito capitolo riguardante gli effetti di area vasta che contenga:
un elenco degli effetti sovracomunali di area vasta che devono essere specificamente approfonditi nella pianificazione comunale, e indicazioni sulle misure di mitigazione tipo da adottare;
indicazioni per strumenti di perequazione territoriale finalizzati a riequilibrare tra i comuni coinvolti gli effetti sovracomunali indotti dalle grandi strutture di vendita, anche attraverso l’utilizzo di una parte dei proventi dagli oneri di urbanizzazione, dai costi di costruzione connessi con l’autorizzazione e realizzazione delle strutture;
linee guida per la finalizzazione dei proventi alla realizzazione di interventi di riqualificazione dei centri storici, al potenziamento del commercio di vicinato e dei centri commerciali naturali, o per attrezzature e servizi pubblici finalizzati al riequilibrio socioeconomico;
indicazioni per modalità di confronto volte a realizzare le più ampie condizioni di consenso territoriale tra i comuni interessati dagli effetti dovuti alle strutture commerciali.
Milano, 25 giugno 2013
Agostino Alloni
Jacopo Scandella Fabio Pizzul
Michele Busi Enrico Brambilla
Alessandro Alfieri Onorio Rosati
Mario Barboni
Marco Carra
Corrado Tomasi
Raffaele Straniero
Laura Barzaghi