MOZIONE URGENTE ORGANISMI GENETICAMENTE MODIFICATI

MOZIONE URGENTE n. 221

ORGANISMI GENETICAMENTE MODIFICATI

Il Consiglio Regionale della Lombardia

Premesso che:

La protezione della salute umana e dell’ambiente richiede che sia posta particolare attenzione al controllo dei rischi derivanti dall’emissione deliberata nell’ambiente di organismi geneticamente modificati (OGM). Per questo motivo l’Unione europea (UE) ha adottato un quadro legislativo relativo all’emissione deliberata e all’immissione in commercio degli OGM, conformemente al principio di precauzione. Tale quadro è volto a migliorare l’efficacia e la trasparenza della procedura di autorizzazione e contribuisce inoltre ad istituire un metodo comune di valutazione dei rischi e un meccanismo di salvaguardia. Il nuovo quadro legislativo rende obbligatorie la consultazione del pubblico e l’etichettatura degli OGM;

In attuazione a quanto previsto dalla Raccomandazione del 13.07.2010, gli Stati Membri possono vagliare la possibilità di escludere la coltivazione di OGM da ampie aree del loro territorio per evitare la presenza accidentale di OGM, nelle colture convenzionali e biologiche;

il Decreto interministeriale del 12.07.2013 – entrato in vigore l’11 agosto – ha vietato sul territorio nazionale la coltivazione della varietà di mais MON810, invocando l’art. 34 del regolamento (CE) 1829/2003 sugli alimenti e mangimi transgenici che consente l’adozione da parte degli Stati membri delle misure cautelari provvisorie di cui all’art. 54 del reg. (CE) 2002, fino all’adozione di nuove misure comunitarie e comunque non oltre diciotto mesi dalla data del provvedimento;

tale Decreto non prevede al momento l’applicazione di sanzioni per coloro che non dovessero ottemperare al divieto;

Considerato che:

uno degli elementi distintivi dell’agricoltura italiana e lombarda è la qualità delle produzioni;

in agricoltura biologica, settore in forte sviluppo nella nostra regione, l’utilizzo di OGM è espressamente vietato;

non esistono, al momento, strumenti e tecniche efficaci al fine di escludere le contaminazioni “in campo” di terreni dedicati alla coltivazione di prodotti agricoli convenzionali da parte delle varietà geneticamente modificate;

Considerato inoltre che le regioni in materia di agricoltura hanno competenza “esclusiva”;

Preso atto degli elevati rischi di contaminazione per la Lombardia, a fronte di una serie di fattori che possono influenzare il grado di commistione tra le colture transgeniche, colture convenzionali e biologiche quali l’assetto morfologico del territorio regionale, la contiguità degli appezzamenti, la forte frammentazione e parcellizzazione della proprietà fondiaria che caratterizza un modello di produzione a carattere “intensivo”;

Visto l’approssimarsi di una nuova stagione di semine di mais;

Ritenuto quindi di dover intervenire con urgenza, al fine di impedire la presenza involontaria di OGM nelle colture convenzionali e biologiche lombarde ed evitare perdite di reddito per le aziende e salvaguardare l’agricoltura locale, la qualità e la specificità delle nostre produzioni;

Richiamati gli atti recentemente approvati da altre regioni del Nord Italia e in particolare:

il disegno di legge regionale n. 15 del 25.02.2014, presentato dalla Giunta regionale della Regione Valle d’Aosta, che introduce il divieto generale di coltivazione di OGM su tutto il territorio regionale, prevedendo anche le relative sanzioni;

il disegno di legge regionale n. 41 del 21.03.2014, presentato dalla Giunta regionale della Regione Friuli Venezia Giulia, che propone l’adozione in via straordinaria e di urgenza di un divieto temporaneo alla coltivazione di mais OGM per un periodo massimo di 12 mesi e relative sanzioni;

Impegna la Giunta Regionale

. Ad adottare nel più breve tempo possibile, nelle more dell’approvazione di un progetto di legge specifico, una moratoria che preveda in via straordinaria e di urgenza, un divieto temporaneo alla coltivazione di mais OGM per il periodo massimo di dodici mesi;

. A prevedere per la violazione del divieto, l’applicazione di specifiche sanzioni;

. Ad introdurre specifiche misure volte a garantire la massima trasparenza nell’etichettatura dei prodotti.

Marco Carra (PD)

Agostino Alloni (PD)

Giuseppe Villani (PD)

Gian Antonio Girelli (PD)

Carlo Borghetti (PD)

Jacopo Scandella (PD)

Fabio Pizzul (PD)

Laura Barzaghi (PD)

Sara Valmaggi (PD)

Massimo D’Avolio (PD)

Raffaele Straniero (PD)

Mario Barboni (PD)

Paolo Micheli (Patto Civico)

Umberto Ambrosoli (Patto Civico)

 

Milano, 25 marzo 2014

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