Ottanta milioni di euro, a tanto ammonta il buco di bilancio di Aler Milano nel secondo semestre del 2013. Le cifre dette martedì in Aula da Maroni, peraltro gran parte già contenute nella relazione stilata dagli amministratori al bilancio consultivo del 2012, meritano secondo il PD che sia fatta un’operazione verità.
Ma a preoccupare i consiglieri del PD c’è anche il progetto dell’amministrazione Maroni di uniformare tutte le Aler in un’unica grande agenzia, detta ALPE, che dovrebbe quindi farsi carico delle grande difficoltà di Milano. Il PD, invece, ha presentato con il Patto Civico una diversa proposta di legge che prevede quattro aziende anziché tredici, ma terrebbe Milano a sé, che è di gran lunga l’azienda più grande.
“Apprezziamo che si sia voluto informare il Consiglio della situazione disastrosa in cui versa l’Aler di Milano – spiega il consigliere regionale del Pd RAFFAELE STRANIERO – ma riteniamo doveroso accertare seriamente le responsabilità di coloro che hanno permesso che si arrivasse a questa situazione. I problemi sono gravi e non avrebbe senso una riorganizzazione che li facesse ricadere sulle altre province, che inevitabilmente sarebbero chiamate a condividere l’onere del risanamento dell’azienda dell’edilizia pubblica lombarda, responsabile da sola di ben più della metà del patrimonio Erp regionale. Nella nostra proposta di riforma – aggiunge – abbiamo inserito una voce che rende obbligatoria per legge la valutazione semestrale dei direttori generali. Così come in qualsiasi azienda privata, i manager delle Aler devono misurarsi con i risultati ottenuti sulla base degli obiettivi assegnati e nel caso di cattiva amministrazione deve essere prevista la possibilità di revocare l’incarico prima della scadenza quinquennale. Vista la situazione dell’Aler Milano – continua – diventa un passaggio fondamentale e non più procrastinabile. Ci si chiede cosa hanno fatto fin ad ora coloro che dovevano controllare l’attività di questa azienda”. “Ci associamo all’Anci nel chiedere alla Regione una fotografia completa della situazione economica delle altre 11 Aler lombarde. – conclude Straniero – E’ impensabile discutere di ipotetici accorpamenti tra le aziende provinciali con il rischio di ereditare le diseconomie esistenti. Solo allora si potrà individuare la linea da percorrere per arrivare a dicembre ad una riforma delle Aler”.
Milano, 1 agosto 2013