Nomine, rispetto della parità di genere

INTERROGAZIONE

CON RISPOSTA SCRITTA

Al Presidente

del Consiglio regionale

OGGETTO: Norme per le nomine e designazioni di competenza del Consiglio regionale, della Giunta e del Presidente della Regione

I sottoscritti Consiglieri

PREMESSO CHE

negli ultimi anni si è andata consolidando l’azione legislativa volta alla piena attuazione del principio della parità di genere, che trova il suo fondamento negli articoli 3 e 51 della Costituzione;

questo è avvenuto sia a livello nazionale, sia a livello regionale con l’individuazione delle formule utili a consentire una maggior equiparazione della rappresentanza di genere, nel solco della normativa europea sulla parità di trattamento tra uomini e donne;

dal 12 febbraio scorso è in vigore il Decreto del Presidente della Repubblica n. 251 del 30 novembre 2012, che, in attuazione all’art. 3, comma 2, della Legge 12 luglio 2011, n.120, attribuisce al Presidente del Consiglio dei Ministri, ovvero al Ministro delegato per le pari opportunità, compiti di monitoraggio e vigilanza sull’applicazione delle quote di genere negli organi di amministrazione e controllo delle società controllate dalle pubbliche amministrazioni a livello centrale, regionale e locale, costituite in Italia e non quotate sui mercati regolamentati.

PRESO ATTO CHE

sul BURL n. 16 serie ordinaria del 19 aprile 2013 sono stati pubblicati gli Atti dirigenziali della Giunta regionale n.45, 46, 47, 48, 49, 50 relativi alle “Nomine e designazioni di competenze della Giunta regionale”, e che tali Atti non richiamano il succitato Decreto del Presidente della Repubblica n.251 “Regolamento concernente la parità di accesso agli organi di amministrazione e di controllo nelle società, costituite in Italia, controllate da pubbliche amministrazioni […]”

CONSIDERATO CHE

la Lombardia disciplina le nomine con la LR 10 dicembre 2008 n 32 “Disciplina delle nomine e designazioni della Giunta regionale e del Presidente della Regione” e la LR 4 dicembre 2009 n. 25 “Norme per le nomine e designazioni di competenza del Consiglio regionale” e che tali leggi limitano il loro intervento alla promozione della parità di accesso all’ambito di presentazione delle candidature, senza considerare il rispetto della parità nella fase della nomina;

INTERROGANO

IL PRESIDENTE DELLA GIUNTA E L’ASSESSORE COMPETENTE

per sapere se l’emanazione degli Atti privi del richiamo alla Legge nazionale 12 luglio 2011, n.120 “Modifiche al testo unico delle disposizioni in materia di intermediazione finanziaria, di cui al decreto legislativo 24 febbraio 1998, n. 58, concernenti la parità di accesso agli organi di amministrazione e di controllo delle società quotate in mercati regolamentati” ed al Decreto del Presidente della Repubblica n. 251 del 30 novembre 2012 (G.U. n.23 del 28 gennaio 2013) possa inficiare la validità degli Atti medesimi;

se non si ritenga urgente la modifica della attuale normativa regionale al fine di allinearla a quella nazionale per la migliore attuazione del principio di democrazia paritaria così come riconosciuto, valorizzato e garantito dallo Statuto d’Autonomia della Lombardia (art 11) per le nomine di competenza del Consiglio regionale, dalla Giunta e dal Presidente della Giunta per gli organi di amministrazione di enti, agenzie e aziende dipendenti e delle società a partecipazione regionale, per le nomine e designazioni in organi di revisione di enti, aziende, agenzie e altri soggetti dipendenti o partecipati dalla Regione.

Milano, 7 maggio 2013

Sara Valmaggi

Alessandro Alfieri

Umberto Ambrosoli

Laura Barzaghi

Carlo Borghetti

Lucia Castellano

Raffaele Straniero

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