Il Gruppo regionale del Pd ha confermato la sua astensione al voto del nuovo Piano cave di Lecco, questo pomeriggio, in Consiglio regionale. I motivi sono gli stessi presentati in Commissione Ambiente: qualche luce, troppe ombre.
“Non ci convince il metodo utilizzato, innanzitutto, ovvero quello di anticipare di sei anni il nuovo piano senza che quello vecchio fosse arrivato a scadenza: pur lasciando perdere retropensieri e sospetti, rimane un modo sbagliato di lavorare”, ha detto Raffaele Straniero, consigliere regionale del Pd.
Secondo aspetto critico, il fatto che “l’escavazione nella città di Lecco prosegue su tre ambiti, a pochi passi dall’ospedale e nei pressi di una zona fortemente urbanizzata – ha proseguito Straniero – Ecco perché sarebbe stato preferibile portare a termine l’escavazione prevista dal vecchio piano e non rinnovarla in questi ambiti cittadini”.
Il piano contiene, però, anche due ‘luci’ importanti, ha aggiunto il consigliere Pd: “La prima riguarda la cessazione degli scavi sul monte Cornizzolo, un evento importante e atteso per il quale occorre ringraziare le associazioni che per anni si sono battute per sensibilizzare l’opinione pubblica e le istituzioni e che sono ben rappresentate dal Coordinamento Cornizzolo. Saluto con grande favore questa decisione assunta per prima dalla Provincia di Lecco”.
La seconda buona notizia è “rappresentata dalla mancata apertura di nuovi fronti di escavazione in altri comuni lecchesi: una decisione saggia, soprattutto in un momento in cui il fabbisogno della materia prima è ridotto ai minimi termini per la crisi del settore edile”.
Milano 24 novembre 2015