Quale futuro per il Mandic?

Mercoledì 20 novembre, presso l’auditorium comunale di Merate, si è svolto infatti il Convegno organizzato dal gruppo consiliare regionale del Partito Democratico della Lombardia, unitamente al Circolo Pd di Merate ed al gruppo consiliare “Cambia Merate”, sul tema “Quale futuro per il Mandic?”.
La presenza dell’assessore regionale al Welfare, Giulio Gallera, del capogruppo Pd in Commissione Sanità, Gian Antonio Girelli, del direttore generale dell’Asst, Paolo Favini, del presidente dell’ambito distrettuale socio sanitario di Merate, Filippo Galbiati e dell’ex primario di ginecologia, dott. Roberto Zagni, ha reso particolarmente interessante la serata, condotta da Giovanni Pelle (Pd Merate).

L’ottima partecipazione (più di 200 persone) mi è sembrato il segno eloquente dell’interesse che il tema suscita e della sua attualità.

Dopo i saluti del Sindaco di Merate, Massimo Panzeri, e del capogruppo di “Cambia Merate”, Aldo Castelli, nella mia introduzione ho spiegato le ragioni di un Convegno sul Mandic, come contributo di chiarezza per il territorio, ed in particolare di un Convegno oggi, in un periodo non emergenziale né di campagna elettorale, in modo da poterne dibattere serenamente. Ho anche esposto i motivi di preoccupazione riguardanti questo presidio sanitario: i tanti segnali che denotano un progressivo declino dello stesso e la mancanza di visione, di prospettiva per il futuro.

Cosa è emerso da questo appuntamento? Quali sono state le risposte? Io parlerei di luci ed ombre.

Da una parte, infatti, sia l’assessore Gallera che il dg Favini ci hanno rassicurato circa l’impegno della Regione e dell’ASST per l’ospedale di Merate.

Dall’altra mi è parso, però, che agli stessi siano sfuggiti i segnali di malessere che ci fanno invece temere il rischio di un lento declino o di un “depauperamento” del presidio sanitario meratese.
Mi auguro che il Convegno sia servito perciò a richiamare i dirigenti preposti all’importanza di una maggiore attenzione e vicinanza rispetto ai problemi del Mandic.

Noi crediamo molto all’importanza di questo nosocomio per il nostro territorio ed auspichiamo che vengano messe in essere delle azioni concrete perché vengano coltivate e valorizzate al suo interno professionalità ed eccellenze e possa recuperare la sua capacità attrattiva.

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