La seduta di Consiglio Regionale di martedì 17 febbraio 2015 è stata interamente dedicata al referendum consultivo sulla maggiore autonomia della Lombardia. Una seduta decisamente ricca di “pathos”, di interventi contrapposti, di “lezioni” sull’autonomia, sul “federalismo differenziato”, che si è protratta fino alle nove di sera.
Alla fine la proposta di referendum, che non è più sull’autonomia o “specialità” della Lombardia bensì semplicemente su maggiori competenze che vengono richieste per la nostra Regione, è stata approvata con i voti della maggioranza di centro-destra e la “stampella” del Movimento 5 Stelle. Perché “stampella”? Perché senza i voti dei “grillini” non si sarebbe raggiunto il “quorum” per licenziare subito il provvedimento!
Penso però che, al di là dei comportamenti degli altri gruppi politici (anche se in quest’occasione il loro “peso” è stato determinante!), sia giusto concentrarsi sul voto contrario espresso invece dal Partito Democratico della Lombardia e dal Patto Civico con Ambrosoli.
Già qualche cittadino mi ha chiesto: perché opporsi ad una maggiore autonomia?
In realtà noi non ci siamo opposti né ci opponiamo ad una maggiore autonomia della Lombardia, ad un “federalismo differenziato”, semplicemente riteniamo sbagliato spendere 30 milioni di euro per consultare la popolazione lombarda su una risposta che già conosciamo e che non può che essere un “si” e, soprattutto, per ottenere qualcosa che può essere conseguito attraverso la procedura già prevista dall’art. 116 della Costituzione, che può partire già oggi con una richiesta formale da parte della Regione.
Per questo, fino all’ultimo, abbiamo offerto la nostra disponibilità a votare un provvedimento che prevedesse innanzitutto l’avvio di questa procedura e, solo in caso di risposta negativa da parte del Governo, il referendum consultivo. Questo accordo non è stato possibile perché la Lega ha voluto a tutti i costi sventolare questa nuova “bandierina” ideologica.
Già, una nuova bandierina, sic! Così in passato era la secessione, poi fu l’autonomia della Lombardia, adesso un semplice “federalismo differenziato”… “Sventolata” con un referendum, acquista però evidentemente maggiore visibilità! Con buona pace del N.C.D. e dei 5 Stelle che l’hanno seguita…