
Il Consiglio regionale ha approvato mercoledì 27 luglio il rendiconto generale della gestione 2021, che, come succede ormai da alcuni anni, presenta delle sorprese che mettono a dura prova il mito dell’eccellenza della Regione Lombardia, almeno per quanto riguarda l’efficacia e l’efficienza dell’azione amministrativa di chi la governa.
L’ho sottolineato con forza nel mio intervento in aula, riferendomi alla capacità di realizzare gli investimenti programmati, che è facilmente misurabile verificando la spesa in conto capitale così come fotografata nel rendiconto. Questa spesa, come è noto, può essere distinta fra quella impegnata, ossia che ha dato o darà luogo sicuramente alla realizzazione delle opere previste, quella accantonata nel fondo pluriennale vincolato, che ci dice quanta parte della stessa è rinviata agli anni futuri, e quella per la quale si evidenziano delle economia, che dunque non sarà mai realizzata.
Ebbene, nel 2021 ben il 30,9% della spesa in conto capitale programmata, pari a 1 miliardo e 121 milioni di euro circa, non avrà mai attuazione! Si tratta di una cifra davvero enorme, rilevante, che ci dice quanto poco è efficiente l’azione di questa Giunta regionale ma anche quanto viene svilito il ruolo del Consiglio regionale, che discute anche a lungo e appassionatamente in due sessioni l’anno, quella riservata al bilancio e quella per l’assestamento, gli interventi da programmare, e che si trova di fronte a oltre 1 miliardo di investimenti approvati che non verranno mai realizzati.
Se andiamo sui singoli settori, le sorprese aumentano, in quanto ben il 64,5% degli interventi per il sistema integrato di sicurezza urbana finiscono nelle economie, così come il 69,6% di quelli previsti per l’edilizia scolastica, il 60,7% delle opere per lo sport e il tempo libero e il 56,4% degli interventi per lo sviluppo e la valorizzazione del turismo. La litania delle cifre più rilevanti prosegue con queste percentuali di economie realizzate molto eloquenti: edilizia residenziale pubblica 33,4%, difesa del suolo 23,2%, rifiuti 34%, urbanistica e assetto del territorio 58%, sviluppo sostenibile nel territorio dei piccoli Comuni 67,5%, qualità dell’aria 43%, trasporto ferroviario 25%, trasporto pubblico locale 23%, viabilità e infrastrutture stradali 26%, interventi a seguito delle calamità naturali 39%, interventi per il diritto alla casa 46,37%, investimenti sanitari 15,97% (ben 43 milioni di euro!), ricerca e innovazione 46,22%, reti e altri servizi di pubblica utilità 85%, servizi per lo sviluppo del mercato del lavoro 44,19%, energia e diversificazione delle fonti energetiche 48%, relazioni internazionali e cooperazione per lo sviluppo 57,14%, cooperazione territoriale 61%.
Davvero queste cifre ci raccontano di una capacità di spesa e dunque un’efficienza molto bassa in Regione Lombardia! Ma questo non è il solo elemento che certifica la scarsa efficacia dell’azione della Giunta Fontana. La Corte dei Conti, sezione di controllo della Regione Lombardia, ha assodato che sono state realizzate solo il 56% delle spese relative ai fondi ricevuti per adeguare il sistema sanitario regionale durante l’emergenza Covid!