
Finalmente, dopo mesi nei quali le uniche misure a ristoro delle categorie colpite sono state messe sul tavolo dal Governo, anche la Regione Lombardia, con la delibera della Giunta Regionale di martedì 17 novembre, si è decisa a mettere in campo misure immediate ed a fondo perduto, complementari a quelle nazionali. Come gruppo consiliare del Partito democratico lo avevamo proposto già a marzo e poi a più riprese, fino alle ultime settimane.
Quindi un giudizio positivo da parte nostra ma anche qualche doverosa annotazione critica, dopo aver ricordato che buona parte di queste misure è finanziata con fondi strutturali europei ancora non spesi:
- Dei 167 milioni annunciati, “solo” 40,5 milioni verranno erogati entro la fine dell’anno.
- A fronte di 40,5 milioni, vi è una platea di 50 mila potenziali beneficiari. Se a questo aggiungiamo che alcune di queste misure prevedono una “finestra” di quattro giorni all’interno della quale si può presentare domanda, è difficile non assimilare questo sistema ad un “click day”, con tutte le conseguenze che conosciamo.
- Molte micro imprese hanno subito segnalato difficoltà sia nel reperimento della strumentazione utile per l’accesso (firma digitale, SPID, ecc.) sia nell’ingresso vero e proprio alla piattaforma Bandi On line.
Un accenno finale credo meritino le affermazioni “roboanti” di esponenti della maggioranza di centro-destra in cui viene esaltato l’intervento della Regione a fronte di quanto operato dal Governo, dimenticando che proprio mentre la Giunta regionale stava approvando la sua delibera, quasi 155 milioni di ristori decisi dal Governo per le categorie economiche colpite dagli ultimi provvedimenti sono affluiti in quattro giorni sui conti correnti delle imprese lombarde. Quindi forse meglio qualche dichiarazione in meno e qualche fatto in più!
Il nostro gruppo, al contrario, ha sempre sostenuto l’importanza di misure di Regione Lombardia che potessero essere complementari a quelle deliberate a livello nazionale. Finalmente sono arrivate e le salutiamo con favore, senza dimenticarne le criticità per cercare di operare meglio nei prossimi passaggi.
Infine, al centrodestra che chiede di cancellare i tributi a livello nazionale, diciamo che dovrebbe iniziare a sospendere quelli di Regione Lombardia, a partire dal bollo auto per tutte le categorie in difficoltà. Per non lasciare indietro nessuno è necessario che tutti i livelli istituzionali facciano la propria parte, cosa che il Governo e anche molti comuni stanno facendo da tempo.