Sviluppo residenziale a Basiglio, interrogazione del PD

I sottoscritti consiglieri regionali,

PRESO ATTO CHE con la Delibera n. 5531 del 2 agosto 2016 Regione Lombardia ha nominato un Commissario ad acta per il completamento della procedura di adozione del piano attuativo “at02” presso il Comune di Basiglio (MI), un piano che, se attuato, prevede la costruzione di 180.000 metri cubi di residenze sul limitare del Parco Sud di Milano da parte della Immobiliare Leonardo Srl di proprietà della famiglia Berlusconi;

ALLA LUCE DEL FATTO CHE con la  deliberazione del 20/07/2016 n. 98/2016 la Giunta comunale di Basiglio, ha ricordato che in base al “programma di mandato, alle linee guida per la revisione del PGT del 2014 e alla volontà espressa dai cittadini con il referendum svolto ad inizio 2016 l’Amministrazione comunale sta sviluppando i contenuti della variante del PGT che ha come principale oggetto l’azzeramento, o comunque il forte contenimento, del consumo di suolo” e che “la proposta di Piano risulta conforme al vigente PGT, fatte salve la necessità di modificare la convenzione con riferimento a quanto indicato al punto 4) del dispositivo e di assumere le determinazioni necessarie conseguentemente senza che possa essere eccepita alcuna contraddizione”, fermo restando “ove ne ricorrano le condizioni di legge il potere comunale di variare lo strumento urbanistico generale in aderenza agli indirizzi assunti” con le deliberazioni di Consiglio e di Giunta ivi citate, e ha dato mandato al Responsabile del Settore Urbanistica di elaborare le proposte modificative alla convenzione, sottoponendole preventivamente alla valutazione della medesima Giunta comunale al fine della condivisione con il lottizzante, stabilendo di determinarsi al riguardo il 30 settembre 2016;

VISTO CHE Regione Lombardia ha ignorato la deliberazione del Comune, scavalcando le volontà della comunità locale espressa anche tramite referendum, grazie a quanto concesso dalla legge regionale 31/2014 sul consumo di suolo;

CONSIDERATO CHE il commissario ad acta ha a disposizione 60 giorni di tempo per concludere l’iter, una finestra temporale praticamente identica a quella richiesta dal Comune;

INTERROGANO L’ASSESSORE COMPETENTE PER SAPERE

se alla luce della formale richiesta da parte del Comune non fosse opportuno attendere la scadenza del 30 settembre per evitare la nomina di un commissario ad acta e se questa vicenda non evidenzi ancora una volta la necessità di una revisione della legge 31/2014 per rafforzare il ruolo delle comunità locali nelle decisioni sul futuro del proprio territorio, anche nella direzione di un effettivo contenimento del consumo di suolo.

Milano, 1 settembre 2016

Massimo D’Avolio

Agostino Alloni

Laura Barzaghi

Raffaele Straniero

Giuseppe Villani

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