Mozione n. 93 Treni soppressi linea Milano-Brescia

Mozione Urgente

Oggetto: treni soppressi linea Milano-Brescia.

Il Consiglio Regionale

Premesso che

il 16 febbraio 2013 a Sirmione (BS) Roberto Maroni in qualità di leader della Lega Nord, e i Presidenti delle Regioni Piemonte Roberto Cota e del Veneto Luca Zaia anch’essi esponenti dello stesso partito e l’allora Presidente della Regione Friuli Renzo Tondo siglarono il patto sulla macroregione definendola “una strategia comune di risoluzione dei problemi. Tale obiettivo si inquadra nella definizione di macroregione europea come un’area che include territori di diversi paesi o regioni associate da caratteristiche e sfide comuni e si concretizza nella cosiddetta strategia macroregionale finalizzata ad una strategia comune e condivisa che si concentra su specifiche e concrete opportunità o problemi che non possono essere affrontati e risolti dall’azione di un singolo paese o di una singola regione»;

l’11 marzo 2013 il consiglio federale della Lega nord ha deliberato la costituzione di un comitato strategico per l’attuazione del progetto della macroregione del nord. La decisione prevede che dell’organismo faranno parte i presidenti delle Regioni, Lombardia, Piemonte e Veneto, i capigruppo dei rispettivi consigli regionali oltre ai presidenti dei gruppi parlamentari alla Camera e al Senato e quello della delegazione al Parlamento europeo.

Considerato che

il 9 luglio il Consiglio regionale ha approvato a maggioranza il PRS in cui sono elencati una serie di obiettivi strategici tra cui l’istituzione della macroregione del Nord, istituzione dotata di ampia autonomia che permetta di ratificare intese sia su materie di competenza regionale sia su materie di competenza statale;

la legge regionale 6 del 2013 “disciplina il settore dei trasporti”, la nuova riforma del settore dei trasporti, disciplina all’art. 31 i servizi ferroviari di competenza della Regione; in particolare alla lettera d) si conferma tra gli obiettivi l’incremento delle relazioni regionali effettuate con servizi diretti ed aumento della velocità commerciale nei collegamenti tra i comuni capoluogo di provincia, ivi compresi quelli delle regioni limitrofe; e alla lettera f) garantire nel trasporto pubblico regionale le relazioni dirette tra i comuni capoluogo di provincia e il capoluogo di Regione;

Considerato che

in data 11 luglio 2013 si è svolto un incontro presso la sede di Regione Lombardia per discutere delle problematiche relative al servizio ferroviario sulla direttrice Milano-Brescia-Verona–Venezia. L’incontro era stato sollecitato dai comitati e dalle associazioni pendolari della linea per affrontare una serie di problematiche note da tempo: sistema di controllo a bordo del treno carente, garanzia di un treno veloce di collegamento nella fascia oraria del mattino e pomeridiana tra Brescia e Milano, la garanzia di composizioni concordate di treni regionali, la verifica di una serie di ritardi sistematici dovuti ad una gestione non calibrata delle coincidenze, informazioni carenti e problemi per accesso ai disabili, manutenzione e pulizia e segnalazioni.

Rilevato che

all’incontro è stata data notizia che Regione Veneto, in data 9 luglio in via ufficiale e senza un minimo di concertazione con Regione Lombardia, ha comunicato la soppressione a partire dall’entrata in vigore del prossimo orario invernale di 4 coppie di treni interregionali che collegano direttamente Venezia con Milano;

i treni individuati dalla Regione Veneto sono quelli in partenza da Venezia per Milano treno n. 2090; 2098; 2106 e 2110 (A Brescia in partenza rispettivamente alle 7:40,13:27, 17:27, 19:27) e da Milano verso Venezia treno n.2089; 2095, 2107, 2113 (a Milano in partenza rispettivamente alle 7:25, 11:25, 17:25, 20:25);

la motivazione che pare abbia spinto la Regione Veneto a compiere questa scelta sia una rimodulazione del servizio ferroviario interno regionale che non prevede più treni di collegamento a lunga percorrenza con le altre regioni. Decisione che pare paradossale dal punto di vista trasportistico.

Rilevato inoltre che

le quattro coppie di treni che dovrebbero essere soppressi sono le uniche che fanno l’intera tratta Milano – Venezia A/R. Gli altri treni regionali che effettuano questa tratta, hanno infatti percorrenza Milano – Verona.

dagli orari si evince immediatamente come i treni soppressi sono prettamente ad orario pendolare (prima mattina e pomeriggio inoltrato) ma che vista la tratta vengono usufruiti anche da uno spettro di viaggiatori ben più ampio visti i costi concorrenziali rispetto ai molto onerosi Frecciabianca, con risparmi variabili dal 50 al 70% su corse più lente di circa 55 minuti sull’intera tratta. (corsa semplice Milano – Venezia € 18,35 contro i € 37,50, Milano – Brescia € 7 contro € 20,50);

le conseguenze di tale decisione presa in modo unilaterale determinano un pesante disagio per i pendolari Lombardi, in particolare per i comuni di Desenzano, Brescia, Rovato, Chiari, Romano di Lombardia, Treviglio, Pioltello e Milano ma anche per quelli veneti di Peschiera sul Garda, che si vedono un’offerta di trasporto assai ridotta e con maggiori costi. Si pensi ad esempio alle Università di Milano, Brescia, Verona, Padova, Venezia che accolgono, viste le diverse specialità, studenti che usufruiscono di questo servizio e che non possono certo permettersi gli esborsi onerosi dei Freccia Bianca.

Considerato infine che

l’Assessore alla mobilità del Comune di Brescia Federico Manzoni ha scritto agli omologhi dei comuni capoluogo interessati (Milano, Brescia, Verona, Vicenza, Padova e Venezia) ed è in atto un coordinamento fra essi per fronteggiare tale paradossale decisione che penalizza tutta la tratta indistintamente se si tratta di cittadini Lombardi o Veneti.

il Sindaco di Verona Flavio Tosi e di Vicenza Achille Vairati hanno dichiarato: “La decisione della Regione Veneto e di Trenitalia causerebbe gravi danni ai viaggiatori, in particolare ai pendolari, in un periodo gia’ molto difficile per la crisi economica. I treni interregionali tra Venezia e Milano non devono essere soppressi.”

Impegnano la Giunta regionale

A scongiurare l’eliminazione delle quattro copie di treni in premessa;

a garantire che comunque le otto fasce orarie interessate non siano sostituite, sul territorio lombardo, con altrettante corse di treni commerciali come da indiscrezioni di stampa sembra emergere;

ad attivarsi con il Presidente della Regione Veneto affinché, come evidenziato nel PRS della X legislatura, su questi temi vi sia una stretta collaborazione tra Regioni contigue e che non si può pensare che sulle politiche trasportische ci si fermi ai confini amministrativi.

Milano, 3 settembre 2013

Gian Antonio Girelli

Agostino Alloni

Onorio Rosati

Jacopo Scandella

Raffaele Straniero

Laura Barzaghi

Alessandro Alfieri

Mario Barboni

Fabio Pizzul

Enrico Brambilla

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