La vicenda della riorganizzazione aziendale di Poste Italiane, che prevede nella sola Lombardia la chiusura di sessantuno uffici e la razionalizzazione degli orari di altri centoventuno sportelli e nella Provincia di Lecco la chiusura di sette uffici e la riduzione degli orari in altri nove, è approdata anche in Consiglio Regionale, dapprima attraverso le audizioni congiunte della Commissione I, di cui faccio parte, e della Commissione IV, e successivamente con una risoluzione, approvata all’unanimità nella seduta di martedì 3 marzo, con la quale si impegna la Giunta Regionale a:
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a intervenire presso il Governo al fine di sospendere il processo riorganizzativo;
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avvalendosi degli STER, a verificare e segnalare l’esistenza di situazioni locali particolarmente critiche dal punto di vista della fruibilità da parte dell’utenza lombarda o dell’erogazione del servizio da parte di Poste Italiane S.p.A.;
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ad attivare a livello regionale un tavolo che, con il coinvolgimento dei soggetti interessati, in particolare le istituzioni, le organizzazioni sindacali e le associazioni di rappresentanza dei consumatori e utenti, persegua l’obiettivo di esaminare le criticità legate al processo riorganizzativo ai fini di una tempestiva soluzione che contempli nuovi strumenti operativi.
Le preoccupazioni di tutti i consiglieri sono motivate dal fatto che le rimodulazioni del servizio postale vanno ad impattare fortemente nelle aree più deboli e che, in un momento come questo, di difficile tenuta di coesione sociale, gli uffici postali rappresentano importanti punti di riferimento e di aggregazione per la collettività soprattutto nelle piccole comunità e come tali vanno salvaguardate. Da parte nostra abbiamo avanzato alcune possibili alternative: innanzitutto è fondamentale coinvolgere i Comuni cercando, dove è possibile, una collaborazione con Poste Italiane per garantire l’apertura degli sportelli in via di chiusura. Per quanto riguarda le razionalizzazioni queste si possono riarticolare in modulazioni orario prevedendo modelli suppletivi e integrativi.
A livello nazionale il sottosegretario allo Sviluppo economico ha convocato l’amministratore delegato di Poste Italiane e il Presidente dell’Authority per le comunicazioni per avere maggiori informazioni in merito al piano di riorganizzazione e valutare il suo impatto sulle comunità locali.
Il frutto di questa pressione sulle Poste si è tradotto finora in una sospensione del piano di riorganizzazione. E’ sicuramente una prima buona notizia, dal momento che si può ragionare con più calma aprendo finalmente il tavolo che abbiamo richiesto fin dall’inizio della vicenda.
Dobbiamo però verificare se questo basti per poter effettivamente rivedere questo piano…