
Il Consiglio Regionale ha approvato, nella sessione del 16 e 17 dicembre, il Bilancio 2021-2023 e la relativa legge di stabilità.
Si tratta di un bilancio che soffre di tagli del 21% alla spesa corrente “non vincolata” e che sugli investimenti finanzia altri 500 milioni per la legge 9/2020 (“Piano Marshall” secondo la maggioranza, “legge mancia” secondo il PD), perpetuando, ahimè, quel metodo sbagliato che ha contrassegnato fin dall’inizio l’assegnazione delle sue risorse, a mera discrezione dei consiglieri di maggioranza, senza bandi o criteri definiti.
Non si possono impegnare somme così rilevanti e importanti per il futuro della Lombardia con un metodo a mo’ di ‘lista della spesa’, stilata dai consiglieri di maggioranza senza una preventiva consultazione dei territori, senza aver determinato criteri, approvato bandi o altro. La questione è balzata agli occhi dell’opinione pubblica dopo la denuncia di Milena Gabanelli su “Il Corriere della sera”, che conferma quanto affermato da mesi da parte del nostro gruppo. Se pensiamo poi che in Regione Lombardia, dove la maggior parte dei Comuni è amministrata da liste civiche di centrosinistra, il 77 per cento di questi fondi è stato erogato a favore di Comuni di centrodestra, è tutto dire!.
Molte le proposte che abbiamo avanzato in questa sessione, pochissime quelle accolte. La maggioranza ha spesso replicato: “Stiamo già facendo, abbiamo già fatto”. E’ proprio così, si sono votati un bilancio ripiegato sul passato, su quello che sarebbe già stato fatto ma in realtà non sta funzionando per niente bene. Nessuna prospettiva, nessuna visione di futuro, come ha ben sottolineato il nostro capogruppo, Fabio Pizzul.
La Lombardia di fine 2020 ha invece bisogno di una prospettiva che guardi al futuro e aiuti i lombardi a non sentirsi più soli, come sono stati in questi mesi di fronte alla pandemia e alle sue conseguenze economiche.
Avevamo proposto di impegnare 500 milioni di nuove risorse regionali seguendo le indicazioni del Recovery Fund per l’innovazione, la sostenibilità, la qualità della vita e dell’ambiente, ma Lega e alleati hanno preferito fare altro, destinando queste risorse su micro-interventi di basso impatto sociale.
Nell’ambito della sessione di bilancio, è stato approvato un ordine del giorno che mi vedeva come primo firmatario, con cui abbiamo impegnato la Giunta a prevedere ulteriori misure, complementari a quelle nazionali, a ristoro delle attività penalizzate dalla crisi economica, estendendole anche alle realtà associative senza fine di lucro. Inoltre, abbiamo chiesto di velocizzare i tempi di pagamento della Regione verso i fornitori. Dopo quattro decreti Ristori del Governo e due provvedimenti regionali, di cui il primo con risorse proprie e il secondo con risorse statali, è passato il principio che tutte le categorie penalizzate dalla crisi economica dovranno essere ristorate. Di questo, almeno, posso essere soddisfatto.
Al contrario, sono stati “bocciati” due ordini del giorno da me proposti e che ritengo importanti per il nostro territorio: nel primo si prevedeva la possibilità di una compartecipazione di Regione Lombardia al finanziamento del terzo lotto della Lecco-Bergamo, nel secondo riprendevo la proposta, formulata da un parlamentare leghista al Tavolo della competitività e sviluppo della Provincia di Lecco, di creare una Green way fra i Comuni di Airuno e di Cernusco Lombardone, utilizzando aree e fabbricati dismessi dopo i lavori del raddoppio dei binari. Evidentemente, però, per la maggioranza di centro-destra la stessa proposta può essere approvata o bocciata a seconda di chi la propone…