VACCINAZIONE ANTIFLUENZALE IN RITARDO IN LOMBARDIA

Dopo tanto caos, lunedì 19 ottobre finalmente Regione Lombardia è partita con i primi vaccini. Ma per chi e a che prezzo?

La vicenda della vaccinazione antinfluenzale in Lombardia è l’ennesima prova di come venga gestita, male, la sanità nella nostra Regione. Da febbraio ad oggi sono state aperte 9 gare. Per via degli errori commessi (prezzi a base d’asta, quantitativi, ecc.), la maggior parte delle stesse sono andate deserte. Al momento dell’avvio dell’operazione, la Regione dispone di poco più di 2,7 milioni di vaccini, di cui 450 mila ad uso pediatrico, a fronte di una platea di persone appartenenti alle categorie ritenute “a rischio” pari a 3,8 milioni. La copertura minima indicata dal Ministero è del 75%, quindi si tratta più o meno del quantitativo faticosamente reperito, anche se l’indicazione ottimale è di una copertura pari al 95%. Ovviamente per ora nessun vaccino a disposizione per le categorie non ritenute “a rischio”(sic!).

La serie di errori commessi si riflette anche sul prezzo pagato: mediamente Regione Lombardia ha pagato 14 euro a dose, circa tre volte il prezzo corrisposto dalle altre Regioni, un lotto da 500 mila vaccini è stato pagato addirittura 26 euro a dose (cinque volte tanto!!). Inoltre 400 mila dosi sono state acquistate da un’azienda priva dei requisiti richiesti (bollino ANAC)!

La vaccinazione è stata avviata lunedì 19 ottobre ma con sole 30 dosi disponibili per ciascun medico. Le prime vaccinazioni saranno per i pazienti fragili e le donne in gravidanza, da novembre sarà il turno degli over 65, seguiti dagli operatori sanitari e dai bambini sotto i 6 anni.

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