La disorganizzazione del piano vaccinale in Lombardia ha raggiunto probabilmente il suo apice anche grazie all’affidamento, deciso in pochi giorni dall’Assessore Moratti, alla società partecipata ARIA Spa del compito di realizzare un programma per la convocazione dei cittadini da vaccinare in ordine di priorità.
Abbiamo purtroppo tutti sotto gli occhi come è andata:
- persone centenarie o ultranovantenni, dopo alcune settimane, non avevano ancora ricevuto alcun messaggio per essere convocate,
- molti appuntamenti sono stati rinviati da un giorno all’altro,
- cittadini ultra ottantenni sono stati convocati in punti vaccinali distanti 60 o 80 km dalla propria abitazione quando avrebbero potuto essere indirizzati a pochi chilometri di distanza,
- centinaia di dosi vaccinali non hanno potuto essere somministrate, o si è dovuto trovare di fretta e furia dei sostituti da vaccinare, perché i messaggi di convocazione non sono mai partiti o arrivati a destinazione.
A fronte di questa situazione di caos, il Presidente Fontana e l’Assessore Moratti hanno pensato bene di chiedere le dimissioni del Consiglio di Amministrazione di ARIA (società interamente partecipata da Regione Lombardia, per cui il Consiglio è espressione della Giunta Regionale, meglio sottolinearlo!) e di revocare l’incarico ad ARIA per affidarlo a Poste Italiane, cui la Moratti l’aveva tolto ai primi di gennaio quando ha scelto ARIA. Che dire? Davvero un bel pasticcio!
E’ evidente che l’audizione in Commissione Bilancio dei vertici della società ARIA, chiesta dal collega Pietro Bussolati del PD, giovedì 25 marzo, ha costituito un’occasione ghiotta per provare a conoscere la verità su quanto successo.
Ebbene, dopo la “decapitazione” della società, all’audizione si è presentato solo il direttore generale, Lorenzo Gubian, nominato proprio la stessa mattina dal Presidente Fontana Amministratore Unico di ARIA Spa, il quale ha minimizzato quanto accaduto, affermando che “qualche errore può capitare”.
Gubian ha chiaramente ammesso che Moratti e Bertolaso hanno fatto pressioni perché ARIA accettasse l’incarico nel giro di pochi giorni, benché la società stessa avesse fatto presente che una tempistica così ristretta avrebbe comportato delle criticità. Nell’unità di crisi sono stati soppesati possibili benefici e rischi ed è stato deciso che ARIA avrebbe dovuto prendersi questa responsabilità!
In audizione è stato anche chiarito che le prenotazioni degli over 80 continueranno a essere gestite dallo stesso sistema informatico e non da Poste Italiane, che resterà in funzione fino all’esaurimento della categoria. Questo significa che permarranno gli errori e i gravissimi disservizi che ogni giorno vediamo su tutto il territorio regionale. Questo nonostante in audizione sia stato ammesso che si tratta di un sistema esile e inadeguato a una vaccinazione di massa. Viene tra l’altro così smentita la vicepresidente Moratti che il 7 marzo scorso garantiva che il sistema sarebbe stato sostituito, e non affiancato, entro 10 giorni.
Alla luce di quanto accaduto, mi pare di poter concludere che:
- sono mancate da parte del dott. Gubian delle scuse ai cittadini lombardi per i disagi provocati,
- gli amministratori di ARIA hanno pagato per le colpe dell’Assessore Moratti e del suo consulente Bertolaso,
- stranamente, il direttore generale di ARIA, dunque il maggiore responsabile dell’organizzazione, è stato promosso ad Amministratore Unico.
Intanto, Salvini continua a ripetere che “chi ha sbagliato deve pagare” ma la verità è che i veri responsabili sono tutti ancora al loro posto!
