
Nella Giornata internazionale delle persone con disabilità, giovedì 3 dicembre, in IV Commissione (Attività produttive) del Consiglio regionale, è iniziata la discussione della “Proposta di risoluzione relativa all’applicazione in Regione Lombardia della legge 68/1999 Norme per il diritto al lavoro dei disabili”. Il venerdì successivo, 11 dicembre, la Commissione ha poi proceduto alla sua approvazione all’unanimità.
Si tratta di una risoluzione che è nata dal gruppo di lavoro da noi proposto più di un anno fa per “fare il tagliando” all’attuazione di questa importante legge in Lombardia. I tempi con cui si è arrivati alla sua approvazione sono stati obiettivamente lunghi ma in ciò sicuramente ha avuto una notevole influenza l’emergenza sanitaria che ha modificato l’agenda regionale.
Posso comunque dirmi soddisfatto per il lavoro bipartisan che è stato fatto a tale proposito. Partendo da una prima bozza da me proposta, con il contributo e le proposte di tutti i gruppi, siamo giunti alla formulazione del testo approvato, che approderà in aula consiliare nel prossimo mese di gennaio (almeno me lo auguro!).
Nel documento approvato abbiamo puntato soprattutto ad omogeneizzare l’applicazione della legge 68/99 sul territorio regionale, con riferimento alle convenzioni per l’inserimento lavorativo nelle aziende ex art. 14, alla gestione delle liste provinciali del collocamento mirato e al loro aggiornamento. Tra gli altri aspetti interessanti inseriti nella risoluzione vi sono anche l’incremento della qualità dell’utilizzo della dote unica lavoro disabili, il miglioramento della accessibilità dei servizi del collocamento mirato e il premio nei bandi ai Comuni che riservano una quota alle cooperative sociali di tipo B”.
Mi rendo conto quanto lavoro ci sia ancora da fare per migliorare l’inserimento lavorativo delle persone diversamente abili, anche in Lombardia. Questa può essere però una traccia utile su cui proseguire e, man mano, poi, innestare le osservazioni che emergeranno dal confronto con le realtà dei diversi territori provinciali perché l’apporto del disabile nell’azienda possa davvero essere percepito come una risorsa e non semplicemente come un obbligo!