“Come possono fare pendolari, studenti e lavoratori, e utenti saltuari a spostarsi tra Lecco e Como sui treni se nell’arco di un pomeriggio ne vengono soppressi addirittura cinque? Qui siamo veramente alla fantascienza!” è stato questo il mio primo commento, lo scorso 23 novembre, dopo l’ennesimo giorno di passione sulla Como-Molteno.
Ho depositato al riguardo un’ennesima interrogazione, al momento ancora senza risposta, per chiedere spiegazioni anche su questa vicenda. Purtroppo, però, i miei atti si stanno accumulando, invano, ma non per questo mi tiro indietro e anche sull’episodio della Lecco-Como ho inteso chiedere spiegazioni all’Assessore regionale ai Trasporti Terzi e se siano previsti interventi affinché non si ripetano situazioni simili. Per quanto mi è stato possibile, e ancora posso fare, mi sono fatto e mi faccio portavoce dei pendolari, ma certamente chi deve rispondere sta a Palazzo Lombardia, in Giunta, non al Pirellone. E a Lecco una parola sul futuro degli utenti delle ferrovie è attesa. Come dicono gli stessi Comitati dei pendolari, è inutile continuare a dare bonus un mese per l’altro: è meglio pagare il prezzo pieno dell’abbonamento, ma sapere di poter tornare a casa la sera!