Dapprima attraverso un intervento su “La Provincia di Lecco” e, successivamente, con la presentazione di un ordine del giorno in occasione della discussione del bilancio preventivo 2023 della Regione Lombardia, ho lanciato un appello per una soluzione condivisa ed efficace per il quarto ponte di Lecco.
In effetti nel dibattito politico locale degli ultimi mesi è stato spesso sottolineato come il “sistema Lecco”, foriero di tanti risultati positivi per il nostro territorio in un passato non troppo remoto, non stia più funzionando. Credo che questa considerazione abbia un fondamento e penso anche che l’unico atteggiamento possibile per provare a restituirgli nuova vitalità sia quello di chiedere che ciascuno degli attori in gioco sappia fare in determinate circostanze, quelle che riguardano appunto le scelte strategiche per la nostra provincia, un passo indietro rispetto alla propria appartenenza politica oppure, meglio ancora, un passo avanti: pur nella piena consapevolezza dei valori di adesione al proprio schieramento politico, fare in modo che ciò non condizioni la possibilità di convergere sui progetti di maggior rilievo a livello locale.
In particolare, si sta discutendo e ci si sta dividendo da mesi su un’opera importante per la viabilità del Lecchese come il progetto del cosiddetto “quarto ponte”. Non stiamo parlando certo dell’attraversamento di Lecco inaugurato nel 1999 dopo anni, o meglio, decenni di attesa, e che ha sicuramente rivoluzionato il nostro sistema viabilistico, ma di un intervento che, comunque, può portare un po’ di respiro al traffico che congestiona la città capoluogo della nostra provincia e gli immediati dintorni.
Eppure, ancora non si riesce a trovare la quadra, e, ahimè, noto che i fautori del senso unico in entrata o del doppio senso di marcia sono esattamente suddivisi a seconda del colore politico.
Per questo mi sono permesso di lanciare un appello: non è proprio possibile trovare una soluzione condivisa che consenta di superare questo steccato?
Personalmente mi convince la motivazione secondo la quale il ponte a due corsie sia la soluzione migliore per far sì che il traffico non continui a bloccarsi sul ponte Manzoni (si parla di circa 80mila veicoli in transito ogni giorno), con ricadute anche sul traforo del Monte Barro e ovviamente sulla città e sulle zone limitrofe.
Mi pare che la tempistica, anche se molto stretta, permetta questo confronto, anche perché è stato chiarito che non occorrono nuovi finanziamenti ma, semplicemente, si tratta di ridisegnare la viabilità.
ANAS, Regione Lombardia, Provincia di Lecco, Comune di Lecco, Comune di Pescate, gli altri Comuni limitrofi sono nelle condizioni, a mio avviso, di compiere questa operazione, senza tornaconti politici di parte, ma con un unico grande vantaggio comune. Però bisogna avere il coraggio di superare, una volta tanto, i condizionamenti che frenano negli ultimi anni il “sistema Lecco”.
Ce la possiamo fare? Mi auguro vivamente di sì e sono pronto, nella modestia del tempo di mandato che mi rimane a disposizione, per contribuire a farlo. Purtroppo la Regione Lombardia non intende però fare la sua parte, perché il mio ordine del giorno collegato al bilancio 2023 con il quale chiedevo che la Regione assumesse la regia di un tavolo per giungere al riguardo ad una soluzione condivisa è stato respinto dalla maggioranza di centro-destra.